Era fuggita dalla comunità di Milano in cui viveva in affidamento, come aveva fatto prima. Questa volta, però, per una quattordicenne congolese, la fuga si è trasformata in un incubo. È stata violentata.
Secondo i risultati della polizia, dopo la denuncia della famiglia, la ragazza ha segretamente lasciato il centro prendendo un autobus e arrivando in via Padova.
Qui ha incontrato un gruppo di cittadini cingalesi, con i quali ha detto di aver comprato alcune pizze e birre. Con uno di questi, un quarantenne, si è poi trasferita al Canale della Martesana. Luomo, che viveva nella zona, prima lavrebbe violentata e poi sarebbe passato da casa, come se nulla fosse accaduto, per portare una delle pizze comprate poco prima a sua moglie.
La giovane donna è riuscita a scappare e, su un autobus, è arrivata a casa della famiglia in cui è in affidamento (anche se, a causa dei suoi problemi, vive per il momento nella comunità). Il padre, allertato dagli assistenti sociali, la stava già cercando: la ragazza stessa ha confessato la violenza subita. Portato alla clinica Mangiagalli, lepisodio è stato confermato. Grazie al rapporto e ai dettagli che la ragazza ha consegnato alla polizia al mattino, lo stupratore è stato identificato e arrestato, grazie al numero di cellulare che lei aveva salvato e poi consegnato agli investigatori.
La violenza, basata sulla ricostruzione fatta dagli agenti, è avvenuta intorno alluna di notte, in un piccolo parco lungo il canale della Martesana. Luomo, interrogato, ha negato di averlo fatto, parlando di “semplici effusioni”.