Sulla stessa linea di Verona, anche a Milano è arrivata la mozione anti aborto. A firmarla un centrodestra compatto che ha presentato la proposta martedì scorso, su iniziativa del ciellino Luigi Amicone, consigliere di Forza Italia. Al centro della questione ci sarebbe la legge 194 colpevole, secondo consiglieri e amministratori, non solo di aver contribuito ad aumentare il “ricorso allaborto come strumento contraccettivo” ma anche di non aver scoraggiato il ricorso allaborto clandestino”, pratica estremamente pericolosa per le donne, soprattutto per le più giovani. Il centrodestra vuole che il capoluogo lombardo diventi città per la vita e che sindaco e giunta si impegnino ad introdurre congrui finanziamenti a istituzioni, associazioni e gruppi che sostengono concretamente politiche a favore della famiglia e della vita, oltre ad approfondire con adeguate iniziative di informazione e sensibilizzazione gli effetti sociali e culturali prodotti dalla legge 194.?Si chiede poi limpegno della giunta a “sostenere associazioni come il Cav (Centro aiuto alla vita) della Mangiagalli che dal 1984 ha fatto nascere 21800 bambini” e a sostenere il volontariato che “viene spesso ostacolato nella sua opera per far conoscere alle donne le possibilità alternative allaborto”. Il testo ricalca però in buona parte quello dellanalogo documento che ha fatto scandalo a Verona, diventata un caso politico nazionale, soprattutto per il voto favorevole della capogruppo del Pd, Carla Padovani. Pochi giorni fa nella cità veneta si è svolta unaffollatissima manifestazione indetta dal comitato Non una di meno, con delegazioni da tutta Italia.
La mozione non è stata discussa subito perché serve che siano daccordo tutti i capigruppo. E la sinistra, ovviamente, non lo era. Ma entro una decina di giorni verrà messa nel programma dei lavori. La proposta di Amicone, ha avuto ladesione immediata di Milano popolare di Stefano Parisi, di Matteo Forte, Fabrizio De Pasquale (capogruppo Forza Italia), mentre la Lega, assente in aula, firmerà in un secondo momento. Il Pd sta valutando come rispondere a questa che la consigliera Diana De Marchi definisce “una grave provocazione. Questa mozione è assurda e contiene molte falsità. Noi del Pd siamo tutti compatti per difendere questa legge che tutela le donne e la maternità consapevole di donne e uomini. Per altro il Cav esiste già ed è gà sostenuto, inoltre laiuto che danno questi centri dura un anno non una vita, comè necessario quando si fa un figlio. Quel che bisogna fare è difendere la contraccezione gratuita i consultori, perché tutte le persone abbiano gli strumenti giusti per decidere eventualmente quando avere un bambino”.
“Mi sono inventato questa mozione da un giorno allaltro dopo aver sentito un comizio di Grillo – spiega Amicone – In parte ho fatto un copia incolla di quella di Verona sulla mancata applicazione integrale della legge 194, ma anche ricordo che a Milano cè una commisisone al lavoro sul tema, con proposte di politica famigliare a sostegno della vita. Una cosa che qui da noi si fa già, per lalleanza uomo donna, per la maternità, per i bambini e per la famiglia, in un mondo morto, una società vecchia, dove si prende il cane invece che fare un bambino. Basta dividersi fra bigotti e sinistri, ritroviamo una visione della vita, partendo dalla reltà di fatto di questo Paese che non fa più figli e non ha futuro”. Nel testo scritto da Amicone si citano le statistiche sulla denatalità in Italia, sugli aborti delle minorenni, sulle conseguenze psichiche dellinterruzione di gravidanza, sullaborto “fai da te” con la pillola RU486.