A Milano, Beppe Sala prende la parola e, con un video in due parti, annuncia una gradevole iniziative legate alle festività pasquali, che quest’anno saranno a dir poco particolarissime, meste e uniche in senso assoluto, per via del coronavirus.
“Distribuiremo colombe pasquali e uova di cioccolato ai bambini e bisognosi“, dichiara Sala. E non solo a loro.
Da palazzo marino, Sala annuncia distribuzioni di colombe e uova negli ospedali e a chi ha lavorato per il bene comune. Uova anche per i bambini e famiglie bisognose
“In questi giorni distribuiremo anche colombe e uova di Pasqua. Un importante produttore ci ha regalato 30 mila colombe, le porteremo negli ospedali oppure le daremo a chi ha lavorato per noi in questi giorni, chi ha guidato un mezzo pubblico, chi ha pulito le strade. Avremo uova di Pasqua per i bambini delle famiglie più bisognose”: queste le parole del sindaco di Milano Giuseppe Sala nel video messaggio su Facebook.
Dall’ortomercato di Milano, dove ha registrato il video, il sindaco chiarisce che volontari e dipendenti del comune stanno preparando dei kit assortiti di frutta e verdura che vengono confezionati e mandati negli otto hub che il comune di Milano ha predisposto per l’aiuto alimentare. “Mi hanno regalato anche una patata a forma di cuore” ha detto Sala, mostrandola.
Ecco il video integrale di Sala.
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“Nessuno ha la bacchetta magica e la politica deve prendersi la sua responsabilità. Però la politica che presume di sapere tutto e di essere l’unica istituzione di indirizzo delle nostre vite sbaglia profondamente. Questo è il motivo per cui troverò le forme per coinvolgere i cittadini di Milano su come vogliamo che sia il nostro futuro”, dice poi il sindaco sul tema della ripresa.
“A tutti noi è capitato di dire o sentire dire ‘nulla sarà come prima, cambierà tutto’. Sì, certo, è logico, ma diventerà reale se noi lo vorremo, se noi saremo disponibili a mettere un po’ in crisi i nostri comportamenti ad accettare il cambiamento”, ha aggiunto. “Questo vale per tutti”.
aggiornamento ore 7,11
In questo senso, prosegue ponendosi delle domande. “lo smartworking che oggi è diventata una realtà, dopo quando ne usciremo lo perderemo totalmente o in parte rimarremo al suo utilizzo? Oppure questa nostra abitudine molto latina di fare in continuazione riunioni, di metterci uno di fronte all’altro, e che ci costringe a continuare a essere in giro per la citta’ rimarrà così oppure useremo le tecnologie?”
E ancora si domanda il primo cittadino di Milano: “Infine, un pensiero ancora più ardito, le scuole la mattina aprono tutte alla stessa ora e in quella fascia oraria le strade sono piene, le macchine incolonnate, c’e’ il peggio per l’inquinamento. Ovviamente ha un senso, si portano i bambini a scuola e poi si va a lavorare. Ma non e’ immaginabile che si scaglioni un po’ l’orario di apertura rendendo diverso il traffico e quindi l’inquinamento?”
Aggiornamento ore 10.30