Nelle strade semi deserte di Milano per via del decreto ad arginamento del contagio da Coronavirus, rimangono in circolazioni i trasporti pubblici che garantiscono il servizio a chi ha la necessità improrogabile di muoversi.
Nonostante l’afflusso ridotto non mancan,o purtroppo, le segnalazioni di violenze ai danni dei conduttori.
L’ultima delle quali è successa sulla linea 80 dove verso le 20 di Mercoledì sera, tra via Rubens e piazza Ghirlandaio, un uomo di presunte origini straniere e in evidente alterazione da alcool ha preteso che il conducente aprisse le porte al di fuori della fermata prevista. Al rifiuto del conducente, l’uomo si è fatto minaccioso, ha strappato il nastro che delimitava la distanza di sicurezza e ha aperto le porte tramite il pulsante di emergenza.
Infine per completare in bellezza ha lanciato un sacchetto contenente una bottiglia di vetro contro il finestrino laterale del mezzo.
La scena è stata ripresa da un passeggero ed è finita su internet sulla pagina “atm siamo noi”.
Puntualmente sono intervenuti gli agenti del commissariato di Bonola che hanno preso in carico l’uomo.
Alcuni autisti hanno denunciato che ultimamente gli episodi simili sono aumentati anche in virtù della diminuizione dei controlli.
“Ci sono ancora molte persone che abusano del servizio Atm. Salgono sui bus senza mascherine e certamente non sempre rispettano le distanze di sicurezza. Nei casi più gravi poi, ci sono personaggi come quello di via Rubens o come quello dell’altra sera in corso Lodi dove uno ha lanciato un cestino contro il bus. La 90, la 91, la 67, la 98, la 56 e la 57 sono le linee più a rischio. Capiamo che per via dell’emergenza ci possa essere carenza di uomini ma è importante non abbassare la guardia”.