(Adnkronos) – Una targa per ricordare Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo
ucciso in un agguato nel febbraio del 2021. Nel parco Ravizza di Milano, vicino all’Università Bocconi, frequentata da Attanasio durante gli studi universitari, è stata disvelata una targa commemorativa per ricordare l’ambasciatore “caduto nell’adempimento del suo dovere di servitore dello Stato a tutela dei diritti umani”. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel corso della cerimonia ha detto che la targa ha l’obiettivo di “fare memoria del bene, infinito, fatto da Luca durante la sua troppo breve vita. Ogni giorno, al parco Ravizza, passano migliaia di ragazzi che frequentano la Bocconi come aveva fatto lui. La nostra speranza è che l’esempio di Luca possa rafforzare i valori di pace, solidarietà e umanesimo in loro e nella nostra comunità: è il modo migliore per ricordare il suo impegno per il prossimo”.
L’attentato in cui Attanasio è morto assieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo “è una ferita per l’Italia che brucia ancora. Ricordare la sua missione di pace mentre una guerra d’aggressione è tornata a provocare migliaia di morti in Europa è ancora più importante”, ha aggiunto Sala.
Pierfrancesco Majorino, europarlamentare del Pd, ha detto che Attanasio “ha unito autorevolezza e semplicità. Era un diplomatico al lavoro, da relazione con le persone e di questo c’è bisogno per costruire un mondo di più giusto. Era un cittadino speciale, assetato di giustizia, un italiano e un europeo desideroso di agire perché il mondo cambi”.
La moglie Zakia Seddiki ha sottolineato che “Luca è l’orgoglio dell’Italia. Ricordarlo qui è sottolineare che l’Italia ama Luca, che ha lasciato un bellissimo messaggio e dobbiamo continuare su questa strada”. Sulle inchieste aperte sulla sua morte la moglie ha detto di fidarsi delle istituzioni. “Aspettiamo. Purtroppo non è una cosa così veloce e ci vorrà un po’ di pazienza, ma ho fiducia nelle istituzioni. Non solo noi famigliari ma tutti gli italiani aspettano verità e giustizia”.
Il padre Salvatore Attanasio ha sottolineato che “c’è ancora molto per raggiungere la verità, ma abbiamo fiducia nel Ros e nella magistratura che non molla. Lasciamo lavorare i magistrati e i nostri carabinieri del Ros. Speriamo che si arrivi presto a una verità certa: mancano all’appello gli esecutori materiali e la dinamica di quello che è successo non è ancora chiara. La ricostruzione che è stata fatta è ancora da verificare”.