Al termine delludienza inerente al caso Maugeri, i giudici della decima sezione penale del Tribunale hanno deciso per cinque assoluzioni ed altrettante condanne, più la confisca di soldi per un importo complessivo di oltre 53,8 mln. Un processo intitolato al presunto sistema corruttivo che per l’accusa ha portato a sottrarre “oltre 70 milioni di euro alle cure dei malati lombardi. Milioni di euro pubblici finiti in una percentuale del 25 per cento nelle tasche di Pierangelo Daccò e Antonio Simone per finanziare i sollazzi di Formigoni, dei suoi familiari e dei suoi amici”. Tra questi spicca la condanna a 6 anni di reclusione – per corruzione, ma non per associazione a delinquere di cui era accusato – e la confisca di 6.626.961 euro (tra cui rientra la metà della proprietà della villa in Sardegna e l’interdizione dai pubblici uffici per 6 anni), per l’ex governatore lombardo Roberto Formigoni. “Ritengo ingiusta la sentenza di oggi e la impugnerò, convinto che la mia piena innocenza sarà alfine riconosciuta – ha affermato Formigoni – Sono ovviamente amareggiato ma sereno, una volta di più consapevole della assoluta correttezza del mio operato in tutti i lunghi anni di Presidenza di Regione Lombardia. Mai, in nessun modo e in nessuna occasione, ho lasciato che interessi personali influissero sulle scelte di governo della cosa pubblica. Mai ho ricevuto vantaggi per piegare la mia attività di amministratore’’.A Pierangelo Daccò a 9 anni e 2 mesi (erano stati chiesti 8 anni e 8 mesi),e la confisca di 23.353.028 euro; Per l’ex assessore Antonio Simone a 8 anni e 8 mesi (come da richiesta), e la confisca di oltre 15,9 mln; all’ex direttore finanziario della Maugeri Costantino Passerino sono stati comminati 7 anni (erano stati chiesti 8 anni e 3 mesi) e la confisca di oltre 8 mln. Infine, all’imprenditore Carlo Farina sono stati inflitti 3 anni e 4 mesi (erano stati chiesti 5 anni e 6 mesi). Inoltre, i giudici hanno anche riconosciuto alla Regione Lombardia – che si era costituita parte civile – una provvisionale da 3 mln alla quale concorrono Formigoni, Daccò e Simone. I danni complessivi saranno poi liquidati in sede civile. Sul fronte delle assoluzioni con formula piena, i giudici hanno così deciso per Carlo Lucchina, Nicola Sanese, Alberto Perego, Alessandra Massei e Carla Vites.