(Adnkronos) – Il passaggio di proprietà del Milan dal fondo Elliott a RedBird Capital Partners, di Gerry Cardinale, è l’ultimo atto, per altro non ancora finalizzato, di una sequenza di operazioni che vedono il calcio italiano sempre più intrecciato con la finanza. L’interesse dei grandi capitali, discusso e discutibile secondo i canoni tradizionali del calcio romantico, è sicuramente un fattore positivo se interpretato in chiave economica. Vuol dire che le società italiane, nonostante la crisi innescata dalla pandemia e le innegabili difficoltà di gestione del sistema calcio nel suo complesso, restano appetibili.
Quando si parla di grandi fondi, anche uscendo dal calcio, si parla quasi sempre di fondi internazionali che non hanno base in Italia. Non a caso, l’altro fattore che si evidenzia, guardando solo alle società che hanno partecipato alla serie A 2021/2022, è che si consolida il numero di squadre controllate da gruppi stranieri. Sono 9 su 20, quasi la metà, e rappresentano tutte le fasce di livello: dal Milan campione d’Italia all’Inter seconda, a Roma, Fiorentina e Atalanta, scendendo a Bologna e Spezia e fino alle retrocesse Genoa e Venezia.
Ogni storia è diversa dall’altra ma racconta percorsi che puntano a ritrovare redditività e sostenibilità economica, in molti casi con la prospettiva di legare il destino delle società a progetti più strutturali, con gli stadi di proprietà. Una rapida ricognizione aiuta a fotografare quanto sia cambiata la geografia del calcio italiano negli ultimi anni.
Milan. La notizia è fresca di poche ore. Il club rossonero passa di mano, anche se la proprietà resta americana e il fondo Elliott resta con una quota di minoranza. RedBird è una società che già opera nel mondo dello sport ma con una chiara impronta finanziaria. E’ stata fondata nel 2014 da Gerry Cardinale, un manager che ha alle spalle una lunga esperienza in Goldman Sachs, nel cuore della finanza americana.
Inter. L’attuale proprietà cinese, il Gruppo Suning di Steven Zhang, ha acquisito il 68,55% delle quote della società nerazzurra nel giugno 2016. L’altro 31,05% a gennaio 2019 viene acquisito dalla LionRock Capital.
Roma. In piena pandemia, nell’agosto 2020, la proprietà è passata dal contestato James Pallotta a un altro americano Dan Friedkin, Ceo di Gulf States Toyota Distributors.
Fiorentina. E’ il 6 giugno 2019 quando la famiglia Della Valle cede la società all’italo-americano Rocco Commisso, numero uno della Mediacom Communications Corporation.
Atalanta. Nel 2021 la famiglia Percassi ha ceduto il 55% delle quote de La Dea Srl, la sub-holding che detiene circa l’86% del capitale sociale dell’Atalanta, a un gruppo di investitori capitanati da Stephen Pagliuca, Managing Partner e Co-owner dei Boston Celtics, oltre che Co-chairman di Bain Capital, uno dei principali fondi di investimento al mondo.
Bologna. N
el 2014, un gruppo di investitori nord-americani, rappresentati dall’imprenditore canadese Joey Saputo e dall’avvocato newyorkese Joe Tacopina, rilevano la proprietà. Successivamente, si sfila Tacopina e la società resta a Saputo.
Spezia.
Robert Platek, imprenditore americano, ha rilevato il 100% delle quote della società dalla Orlean Invest di Gabriele Volpi. Ha la proprietà di altre due squadre: il Sonderjyske in Danimarca e il Casa Pia in Portogallo.
Genoa. A settembre 2021, lo storico presidente Enrico Preziosi cede al fondo di investimenti americano 777 Partners, che rileva l’intero pacchetto azionario.
Venezia. Nel febbraio 2020 è arrivata l’acquisizione del 100% delle quote da parte della VFC Newco 2020 LLC, gruppo di investitori americani che hanno espresso per la presidenza Duncan Niederauer.