(Adnkronos) – “L’idea non è originale: ci sono già precedenti dichiarazioni di intento in questo senso che non hanno mai portato a una programmazione seria sull’uso delle strutture dismesse e lasciate in condizioni di abbandono”. E’ quanto afferma all’Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare e attuale presidente della fondazione Icsa, sulla possibilità che si usino caserme in disuso per far fronte agli arrivi di migranti come ha chiesto il sindaco di Trieste.
“Se veramente si volesse dare corso a un progetto serio nel settore, si potrebbe dar seguito a un’iniziativa di 4-5 anni fa, quando si tentò con l’Agenzia del Demanio, di fare una mappatura delle infrastrutture militari, non più usate per scopi operativi, per decidere quali di esse potevano essere usate per finalità turistico-alberghiere e quali, invece, da destinare a carceri per detenuti a bassa pericolosità e a luoghi di accoglienza e permanenza di migranti in attesa di decisione”, osserva il generale Tricarico. “Non sarebbe complicato individuare uno standard valido per ambedue le fattispecie – prosegue il generale Tricarico – e procedere in un programma che potrebbe non costare nulla allo Stato perché gli operatori interessati alle strutture turistico-alberghiere procederebbero all’approntamento delle strutture carcerarie e per i migranti in un progetto di finanza concordata”.
“In questo percorso – conclude il generale Tricarico – andrebbero coinvolti i Comuni per il ruolo negativo che hanno avuto nel riutilizzo delle strutture militari quando ne hanno voluto detenere l’utilizzabilità e non hanno fatto nulla per portarle a standard di utilizzo nell’ambito dei piani urbanistici”.