E’ almeno di 34 morti (tra i quali 4 neonati e undici 11), l’esito dell’ennesimo, tragico naufragio di un barcone turco, e diretto in Grecia, al largo dell’isola greca di Farmakonisi, nell’Egeo. A bordo sembra vi fossero almeno 120 migranti. Soltanto 68 persone sono state tratte in salvo, mentre in 29 hanno raggiunto l’isola a nuoto. Ma il drammatico esodo di poveri cristi investe l’intero Europa. In particolar modo nell’area balcanica dove, in un solo giorno, passando dalla Serbia oltre 4mila persone hanno passato i confini ungheresi. Una situazione che ha spinto il premier ungherese Viktor Orban all’annuncio di ’voler sigillare’ i confini da martedì. Del resto, dall’inizio del 2015, ad oggi sono stati contati oltre 180mila profughi.
SITUAZIONE PESANTE ANCHE A MONACO. E 21 RICHIEDENTI ASILO SONO STATI ALLOGGIATI NEI PRESSI DELL’EX LAGER DI BUCHENWALD
Ma anche in Germania la situazione non sembra affatto ’rosea’: provenienti da Ungheria e Austria, ieri sono giunti 12.200 profughi, registrando una sorta di ’sold out’ in termini di capacità di accoglienza. Nel frattempo, così come preannunciato già lo scorso gennaio, 21 richiedenti asilo sono stati sistemati in un alloggio nei pressi dell’ex campo di concentramento nazista di Buchenwald in Germania, dove fra il luglio del 1937 e l’aprile del 1945 furono uccise 56mila persone. Dal canto suo, il ministro dell’Interno tedesco ha annunciato che il suo Paese non potendo più affrontare l’infinita emorragia di migranti, proclamerà nel corso di una conferenza stampa la temporanea (almeno 30 giorni) sospensione dei trattati di Schengen, andando a presidiare i propri confini.
M.