(Adnkronos) – Sul fronte migranti, l’Italia “continuerà a giocare un ruolo da protagonista, come avamposto dell’Europa, per far tornare il Mediterraneo un luogo sicuro, in cui non ci sia più spazio per trafficanti senza scrupoli. Non intendiamo retrocedere dal compito che la storia e la geografia ci hanno assegnato: a questo scopo faremo valere alla nostra esperienza e quel capitale immateriale di cultura e civiltà giuridica che il nostro Paese può vantare”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenendo a Bruxelles ad un convegno dedicato alla lotta contro i trafficanti di esseri umani organizzato dalla Commissione Europea.
L’Italia, prosegue Piantedosi, è “convinta” che il memorandum d’intesa siglato con la Tunisia sia “un modello efficace, con benefici reciproci tra le parti”, che darà i suoi “frutti in modo duraturo e che potrà essere replicato anche con Paesi, che sono Paesi chiave, di origine e transito dei migranti. Sono certo che sia stata intrapresa la giusta strada e che questa articolata strategia porterà presto i propri frutti”, spiega.
L’Italia è convinta che “la battaglia nei confronti dei trafficanti possa essere vinta solo agendo direttamente sul campo, con dei serrati controlli sul territorio e sul mare. Ma siamo pienamente consapevoli che una sfida di tale portata debba essere affrontata a livello europeo”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenendo ad una conferenza sulla lotta contro i trafficanti di esseri umani organizzata a Bruxelles dalla Commissione Europea.
“E’ questo il messaggio – continua – che il presidente del Consiglio italiano ha portato all’attenzione del Consiglio Europeo, sin dalle prime riunioni, sin dal suo primo insediamento”. “Pertanto – prosegue il ministro – condividiamo pienamente il nuovo approccio, volto a rafforzare le iniziative di contrasto” al traffico di esseri umani.
“In particolare l’action plan per il Mediterraneo Centrale dello scorso anno va nella giusta direzione: l’Italia intende compiere ogni sforzo per implementarlo e dare seguito agli impegni assunti in questo documento. E’ stata avviata un’importante collaborazione con i colleghi francesi, con cui abbiamo assunto la leadership di uno dei più rilevanti programmi della Commissione Europea per il contrasto alle reti dei trafficanti in Nordafrica”, sottolinea.
Nel Mediterraneo “di recente stiamo assistendo ad un pericoloso salto di qualità criminale da parte dei trafficanti” di esseri umani. “E’ stato osservato infatti un nuovo modus operandi da parte di alcuni scafisti che, dopo aver trainato i barchini dei migranti fin nei limiti delle acque italiane, hanno depredato tali imbarcazioni, sottraendo i motori, cellulari altri oggetti di valore”, spiega il ministro.
“Le nostre autorità giudiziarie hanno pertanto contestate ai responsabili di questi atti – continua Piantedosi – persino il gravissimo reato di pirateria marittima. La risposta del nostro Paese è stata risoluta ed immediata, grazie al dislocamento fatto di assetti navali della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera, per accertare e reprimere queste deprecabili azioni e quindi poi consegnare i criminali alla giustizia. E’ una strategia che ha prodotto nei primi successi operativi: più di 100 pescherecci avvistati, oltre 25 controllati, più di 60 motori sequestrati e ben 21 scafisti arrestati”.
Piantedosi sottolinea tuttavia che “il fenomeno criminale” del traffico di esseri umani “è per sua natura transnazionale ed ogni iniziativa che si esaurisca entro i confini statali risulterebbe del tutto vana” e che, proprio per questa ragione, il governo italiano sta rafforzando la collaborazione con Tunisia e Libia.
L’Italia “come sistema Paese” nella lotta ai trafficanti di migranti ha “agito anche sul piano bilaterale, portando avanti un serrato dialogo con gli Stati chiave di origine e transito dei flussi, in particolare con la Tunisia, la Libia, la Costa d’Avorio, l’Egitto. In questo momento storico le nostre principali iniziative sono state rivolte alla Tunisia, da cui provengono oltre il 60% di tutti i migranti che sono giunti sulle nostre coste, ma anche alla Libia, i cui ministri colleghi ringrazio per la collaborazione costante”, ha detto ancora il ministro.
I contatti con le autorità tunisine e libiche, prosegue Piantedosi, “hanno consentito il rilancio della cooperazione nel contrasto ai trafficanti e all’immigrazione illegale, grazie anche al supporto di due specifici tavoli tecnici con il loro Paese, dedicati alla gestione del fenomeno migratorio. Questa collaborazione rafforzata ci sta consentendo di portare avanti, in tempi rapidi, una serie di iniziative di carattere operativo, che si focalizzano soprattutto in due ambiti. In primo luogo, vogliamo imprimere una svolta nelle indagini sulle reti dei trafficanti, grazie all’avvio di investigazioni congiunte tra le autorità italiane e quelle tunisine”.
“Nello specifico – spiega – dallo scorso ottobre sono presenti a Roma quattro ufficiali tunisini presso la nostra Polizia di frontiera, per favorire lo scambio di informazioni anche di carattere investigativo in materia di contrasto all’immigrazione irregolare e alle reti criminali dei trafficanti. In parallelo, stiamo da tempo fornendo assetti navali e terrestri per il controllo delle frontiere, garantendo la necessaria attività di formazione a supporto delle autorità dei Paesi di origine e transito dei flussi. Siamo infatti convinti che la battaglia nei confronti dei trafficanti possa essere vinta solo agendo direttamente sul campo con serrati controlli, sul territorio e sul mare”, conclude.