“La tragedia di ieri non è un’eccezione ma la prassi nel Mar Mediterraneo centrale. Mentre le Ong vengono indagate per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina le autorità europee possono permettersi di continuare a non rispondere di crimini che commettono sistematicamente, omettendo di intervenire nei soccorsi e rispondere alle segnalazioni di persone in pericolo”. Così Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch Italia, commenta con l’Adnkronos l’ennesima strage di migranti avvenuta al largo delle coste libiche.
“Purtroppo, le vite che sono andate perse ieri saranno sacrificate invano – aggiunge – in quanto è chiara quella che è la linea dell’Unione europea e il supporto che l’Italia anche con questo Governo ha deciso di darle”.
“Oggi la Sea Watch 4 ha ripreso il mare per cercare di evitare che altre vite siano sacrificate inutilmente”, dice Linardi aggiungendo: “Si unirà all’Ocean Viking in un Mediterraneo centrale lasciato colpevolmente vuoto dalle istituzioni e contro la volontà della Guardia costiera che la vorrebbe detenuta in porto perché la ritiene non sicura per effettuare operazioni di soccorso”.
“Saremmo ben felici di restare in porto se le autorità italiane ed europee intervenissero con i propri assetti al nostro posto – aggiunge -. Ma finché il mar Mediterraneo viene lasciato vuoto e addirittura le autorità si rifiutano di intervenire anche quando sono informate della presenza di persone in pericolo è nostro dovere fare di tutto per continuare a esserci”.