“Non è saggio liquidare sbrigativamente il protocollo d’intesa per l’accoglienza diffusa dei migranti fra Regione Veneto, Anci e, per le Prefetture venete, dal prefetto Michele Di Bari, già capo dipartimento dell’immigrazione al Viminale con Salvini. Questo è uno di quei casi in cui l’ideologia deve cedere il passo al pragmatismo, e finora non si è visto dal Governo Meloni alcuno strumento concreto ed efficace con cui far fronte all’emergenza innescata da un’impennata vertiginosa degli arrivi”.
Così la responsabile Giustizia, e deputata, Debora Serracchiani (nella foto), dopo che l’accoglienza diffusa dei migranti, oggetto di un protocollo d’intesa firmato dal presidente Luca Zaia fra Regione Veneto, Anci e Prefetture, è stata definita “un grandissimo fallimento” dal presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga.
Migranti, la Serracchiani: “L’accoglienza diffusa non è un feticcio né uno spauracchio, ma uno strumento per tempi difficili, da governare con un puntuale coordinamento istituzionale”
Come ha tenuto invece a rimarcare la Serracchiani, “Una proposta che trova il consenso di Zaia e Possamai va presa seriamente. E’ vero che ogni territorio ha le sue specificità, e che ad esempio il Friuli Venezia Giulia è più esposto del Veneto agli aumentati flussi della rotta balcanica”. Del resto, prosegue la deputata del Pd, “L’accoglienza diffusa non è un feticcio né uno spauracchio, ma uno strumento per tempi difficili, da governare con un puntuale coordinamento istituzionale. Se i grandi centri sono un disastro, i numeri ci dicono che piccoli hotspot non bastano, pesano sui territori e richiedono personale che non c’è”
Migranti, la Serracchiani: “O ci si occupa del problema oppure l’accoglienza diffusa l’avremo lo stesso, solo fuori controllo e nelle nostre strade. A meno che, qualcuno non voglia proprio questo”
Dunque, conclude la responsabile Giustizia del Pd, “O ci si occupa del problema oppure l’accoglienza diffusa l’avremo lo stesso, solo fuori controllo e nelle nostre strade. A meno che, qualcuno non voglia proprio questo…”.
Max
