Non c’è pace per le decine di migliaia di poveri cristi che, bimbi e stracci alla mano, ripongono negli stati europei il sogno di un domani migliore. ’Tagliati’, anche ’malamente’ (scontri, cariche e getti d’acqua), fuori dallo sbarramento che impedisce loro l’ingresso in Ungheria (ieri hanno arrestato oltre 360 persone), dopo aver attraversato al Serbia, ora i pulman ’della speranza’ cercano un nuovo varco dalla Croazia. D’altra parte le alternative non ci sono: le asprissime misure ’anti-emigranti’ intreprese dai magiari (sono stati 9.380 quelli entrati fino a questo momento), hanno improvvisamente spento le illusioni dei migranti ammassati nelle tendopoli fuori confine. E mentre la Merkel invoca misure straordinarie di concerto con l’Italia, anche l’Austria ha ’sigillato’ le frontiere sui versanti meridionali ed orientali. E da Vienna è stato comunicato che sono in vigore ’severi’ controlli agli ingressi da Italia, Slovenia e Slovacchia.
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