“Le inchieste pubblicate oggi da organi di stampa autorevoli, come la rivista ‘L’Internazionale’ e il quotidiano ‘Il Domani’, gettano davvero più che un’ombra oscura su tutto ciò che riguarda il rapporto tra il governo italiano e le milizie libiche che controllano i traffici di petrolio ed esseri umani nel Mediterraneo”. A dirlo all’Adnkronos è Luca Casarini, capo missione di Mediterranea Saving Humans, aggiungendo: “I giornalisti Zach Campbell e Lorenzo D’Agostino hanno investigato e dimostrato per il sito statunitense ‘The Intercept’ come l’accanimento giudiziario e poliziesco contro le ong del soccorso in mare sia stato pianificato negli uffici della superprocura antimafia, la Dna, che ha anche coordinato l’attività in questo senso di cinque Procure siciliane”.
“Questa azione coordinata, che aveva come obiettivo ‘togliere di mezzo le Ong’ – prosegue Casarini – ha visto la partecipazione di esponenti, tuttora in servizio, dei servizi segreti, che avevano il compito di ‘costruire le prove’. Inoltre, si descrive, sempre attraverso fonti documentali e circostanziate, che l’Italia ha sempre saputo di collaborare con criminali libici accusati di efferati delitti, per creare un sistema atto a fermare in ogni modo, anche con la morte, persone migranti e profughi in fuga da orrore e violenze. La cosiddetta ‘guardia costiera libica’ e la ‘zona Sar libica’, secondo questa inchiesta, sono pure invenzioni per coprire le gravissime violazioni dei diritti umani”.
Per il capomissione di Mediterranea Saving Humans anche il reportage di Sara Creta su Il Domani “documenta con video, registrazioni radio, testimonianze precise, come le catture di migranti in mare che fuggono dai campi di concentramento libici, siano coordinate da aerei europei di Frontex e da Roma”. Da qui l’interrogativo di Casarini. “Di fronte a tutto questo ci sarà in Italia un procuratore, un magistrato, che senta il bisogno di fare piena luce su cos’è stato e cosa è il patto Italia-Libia? Ci sarà pure un magistrato che davanti ad accuse e prove del genere voglia ridare un minimo di giustizia anche a uno solo di quei morti che giacciono in fondo al mare o che è stato ammazzato da quelli che per il governo italiano sono stretti collaboratori in Libia?”.
“Il Parlamento vorrà istituire una commissione di inchiesta, come già richiesto da alcuni parlamentari, sul patto Italia-Libia – conclude Casarini -? Qui siamo difronte a una situazione paragonabile alle stragi o ai rapporti tra Stato e mafia. Una delle pagine più nere, criminali e vergognose della storia della Repubblica”.