“Kamala Harris è giovane, molto forte e popolare. Averla messa su un dossier così difficile, così controverso e così rischioso come quello sull’immigrazione può essere letto in due modi: o Biden in qualche modo la voleva mettere alla prova davanti agli occhi del paese, con un atto di fiducia per prepararla agli occhi degli americani come la possibile prossima presidente, oppure -è la teoria di qualcuno più cattivo- può essere stato anche un modo per fregarla”. E’ l’analisi di Giovanna Botteri che, in collegamento telefonico da Pechino, commenta con l’Adnkronos le esternazioni della vice presidente degli Usa che stanno facendo discutere il mondo.
“Quello che è certo -spiega l’inviata Rai in Cina- è che le è stato messo in mano il dossier più difficile e controverso, e lei pagherà per questo. Alla prima uscita importante tutto il suo lavoro diplomatico, tutto il suo sforzo, quello che ha costruito sinora è stato seppellito da quelle due dannate parole, ‘non venite, non venite’. E questa è la prima trappola in cui è caduta, e il primo rischio che ha affrontato e che ora necessariamente paga”. Per la giornalista, è’ evidente che la Harris “si stia giocando il suo futuro politico su questa vicenda, ed è anche evidente che questa sua uscita sia stata tra virgolette candida”.
Perché, sul punto della polemica, ovvero sul fatto che le dichiarazioni della Harris siano affermazioni contrarie a quella che è sempre stata la politica ‘di sinistra’, opposta a quella di Donald Trump, la Botteri puntualizza: “Non è questione di destra o di sinistra, la grande polemica con Trump è stata nel modo in cui i migranti venivano trattati: famiglie divise, i bambini chiusi nelle gabbie -sottolinea- Era evidente che i democratici non sarebbero andati in Ecuador e in Guatemala a dire ‘venite, vi accogliamo a braccia aperte’. E’ una cosa che non è pensabile: lei va per stabilire un contatto con i paesi di provenienza, per andare all’origine ed evitare che la gente venga massacrata durante il viaggio, i traffici di esseri umani e così via”.
Il problema dunque “non è lei che dovrebbe essere di sinistra e che ha detto una frase di destra, ma è come lei ha gestito la situazione. Si sta un po’ giocando il suo futuro. Lei ha avuto il dossier più difficile perché la questione dell’immigrazione è molto difficile -analizza la Botteri- Io ricordo un piano fatto sull’immigrazione dal presidente George W. Bush e da Edward Kennedy, quindi assolutamente trasversale, con cui si cercava di sanare la situazione di 12 milioni di immigrati che vivevano negli Usa da una vita: ebbene, non passò”.
In conclusione, “questo è un dossier divisivo, su cui tu non riesci ad avere la maggioranza, su cui ci sono posizioni contrastanti e lei, nella sua prima vera grande uscita di politica nazionale, è caduta su quel ‘non venite, non venite’. Adesso per lei la strada è tutta in salita”.
(di Ilaria Floris)