Altro che regate, ora anche le barche a vela sono divenute un mezzo di trasporto per i profughi. Dopo aver tentato inutilmente di avvicinarsi alla costa, l’imbarcazione – con a bordo 56 migranti nazionalità kurda, siriana ed irachena – è rimasta per diversi giorni in difficoltà in uno specchio di mare distante circa 6 miglia dalla costa di Santa Maria di Leuca, nel leccese. Infine, la barca a vela è stata finalmente raggiunta dalla Capitaneria che, con grande sorpresa ha trovato a bordo anche 5 bambini e una donna. Ma hanno poi raccontato fonti della Croce Rossa Italiana, nonostante le condizioni marine particolarmente proibitive, “il trasbordo e lo sbarco sono terminati senza alcun imprevisto. I due bambini più piccoli hanno subito stretto amicizia con i nostri volontari – hanno aggiunto – che dal nulla hanno fatto comparire palloncini fatti con i guanti di lattice e aeroplanini di carta facendo tornare il sorriso ai piccoli inizialmente molto spaventati”.
I profughi sono poi stati visitati dai medici dellUsmaf – uno di loro lamentava un brutto mal di denti – e quindi accolti dai volontari Croce rossa, che nelle prossime ore provvederanno a trasferirli in un centro di prima accoglienza.
Max