Un incontro, quello che ha visto intorno al tavolo, undici Paesi (Ue e non), dal quale sono scaturiti 17 punti per ottimizzare la gestione dei confini e gli aiuti umanitari nei confronti delle migliaia di quei poveri disperati che cercano nuova vita lungo la via dei Balcani. Migranti il cui sogno proibito è sempre la Germania, ed è stata proprio la cancelliera Merkel (fautrice del tavolo dintesa) a commentare lesito di questo accordo: “nell’accoglienza ai migranti e nella creazione degli hotspot in Grecia. Dobbiamo però fare altri passi avanti per arrivare a un’equa ripartizione degli oneri”. Nello specifico, si è creato un bacino daccoglienza per 100mila profughi, diviso: 30mila in Grecia entro la fine dell’anno più altri 20mila dell’Unhcr nel Paese e altri 50mila lungo la rotta per offrire un riparo ai migranti all’avvicinarsi dell’inverno. Juncker, presidente della Commissione europea, ha tenuto a ribadire che tutti i Paesi dell’area “devono collaborare” e, soprattutto, i migranti “devono essere registrati. Senza registrazione, non ci sono diritti”.
M.