Non c’è pace per una vicenda triste, terribile, orribile e per molti altri aspetti perfino penosa. Dopo la nuova condanna a 4 anni con l’accusa di depistaggio, Michele Misseri il padre di Sabrina Misseri e marito di Cosima Serrano condannate per l’omicidio di Sarah Scazzi rispettivamente cugina e nipote di queste ultime, è tornato a ribadire quelle che sono le sue personali verità sulla vicenda.
Quali? Quella sulla colpevolezza. E come ha fatto? Scrivendo a Barbara D’Urso confermando, a suo dire, di aver ucciso da solo Sarah Scazzi.
Il delitto di Avetrana, è diventato purtroppo tristemente noto e una sorta di iconica pagina della storia della cronaca nera italiana: Avetrana è la città in cui visse e perse la vita la 15enne Sarah Scazzi, in quella che divenne una vicenda mediatica di tale portata che i verdetti, come tutti gli scenari più intimi e privati della vicenda, non solo entrarono nelle case di tutti gli italiani attraverso innumerevoli programmi tv: ma trasformarono la vicenda in un controverso circo mediatico.
Ebbene, uno dei più complicati casi di cronaca nera degli ultimi anni, pur se concluso con delle condanne, continua a far parlare e discutere. Come noto, sono state condannate per l’omicidio dell’adolescente Sarah sia Sabrina Misseri e Cosima Serrano, ovvero come detto cugina e zia della ragazza.
Ci vollero mesi d’indagini e dopo, anni di processi: ma i magistrati hanno deciso per la colpevolezza delle due donne e dunque per l’ergastolo. Il movente dell’omicidio come noto, è stato ricondotto alla forte gelosia di Sabrina nei confronti di Sarah. Le due erano innamorate dello stesso ragazzo, Ivano Russo che pare nutrisse affetto per Sarah.
Del tipo fraterno, a quanto pare. Sabrina, a quanto sembra non lo sopportava e avrebbe voluto punire la cugina per per questo. Stando alle indagini, lei e Cosima avrebbero legato Sarah in un fienile per poi ucciderla. Di tutt’altro registro sarebbe stato il ruolo di Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima:che si sarebbe liberato delle prove, del corpo e del telefonino. E poi, avrebbe iniziato a mentire.
Viceversa è stato condannato per aver occultato il cadavere. Nei giorni scorsi, durante il processo bis sui depistaggi è stato condannato a 4 anni di reclusione per aver rallentato le indagini con le sue dichiarazioni false. Così come anche Ivano Russo, colpevole di aver semplificato il rapporto con Sabrina e la sua gelosia.
Il giorno dopo questa condanna, Michele Misseri ha scritto una lettera a Barbara D’Urso che la conduttrice ha letto a ‘Pomeriggio Cinque’. Nella lettera, l’uomo persiste nel dichiararsi colpevole e a scagionare Sabrina e Cosima.
“Penso sempre alla mia famiglia, a mia moglie Cosima e a mia figlia Sabrina condannate al mio posto. Ho scritto loro delle lettere in carcere ma non mi hanno mai risposto. Mi vogliono punire perché sono in carcere da innocenti”. Misseri dice anche di aver ribadito la sua colpevolezza ai magistrati, ma che questi non gli hanno mai voluto credere.