L’accusa è, nonostante tutto, di aver voluto insistere col referendum indipendentista “illegale” e, per tale motivo, aver esercitato “la forza intimidatoria e violenta dei settori indipendentisti della popolazione, chiamando all’insurrezione”. Così ribadisce la tenace Carmen Lamela, giudice dell’Audiencia Nacional, firmataria del mandato d’arresto europeo, che accusando in primis Puigdemont, riguarda anche gli altri quattro ex consiglieri della Generalitat i quali, come l’x presidente catalano, si trovano in Belgio, dove si dovrà decidere se concedere o meno l’eventuale estradizione. Dal canto suo però Carles Puigdemont, non ha la minima di intenzione di arrendersi e, addirittura ’rilancia’ annunciando di essere pronto a ricandidarsi – dall’estero – alle elezioni del 21 dicembre. Davanti ai microfoni della Tv di stato belga, Rtbf, candidatura a parte, il leader l’ex della Generalitat ha anche affermato che se ’deve’ comparire davanti ai giudici, questi debbono essere quelli “della vera giustizia (in Belgio), non davanti alla giustizia spagnola”.
M.