Per i mai arresi fruitori dei mezzi pubblici, sono realtà purtroppo note, con le quali sono costretti a misurarsi quotidianamente.
Scale mobili guaste, ascensori chiusi, igiene approssimativa, ritardi cronici, e le obliteratrici malfunzionanti, rappresentano infatti la corsa ad ostacoli con la quale, ogni giorno Atac misura la pazienza degli utenti romani.
Mezzi pubblici: l’Agenzia della Mobilità deputata a sanzionare mancanze e disservizi
Eppure, come i contratti di servizio stipulati col Campidoglio impongono, l’Agenzia della Mobilità ha il potere di sanzionare l’azienda di trasporti, qualora la qualità erogata disattenda quella richiesta.
A dir la verità, negli anni scorsi, le multe sono fioccate, ed anche pesanti. Basti pensare che, nel 2016, l’Atac si è vista comminare qualcosa come 2,6 milioni di euro da pagare, per non aver ottemperato ai propri doveri.
Cifra che negli ultimi anni è andata via via riducendosi, come nel caso del primo semestre del 2020 quando, nonostante il lockdown, è scesa a 770mila euro.
Eppure, per chi viaggia tutti i giorni, i problemi atavici, sopraelencati (ormai divenuti un marchio distintivo di Atac), non sono certo cessati. Ma allora, perché questo drastico calo di sanzioni?
Mezzi pubblici: con il Covid meno utenti ma anche meno chilometri ‘evasi’ dal contratto
In verità, va riconosciuto ad all’Azienda locale di trasporto un minimo di impegno in più. Poi è ovvio che, con l’avvento del Covid e del lockdown, siano calati gli utenti, consentendo così a tecnici e manutentori di apportare gli attesi servizi di recupero. In realtà, ad aver in parte attenuato l’entità delle multe, è stato un decreto del governo, che fino al prossimo 30 aprile, ha imposto ai comuni lo stop alle sanzioni nei confronti delle aziende di trasporto locale, soprattutto in relazione ai chilometri di percorrenza evasi, rispetto alle corse garantite contrattualmente.
Uno stop provvidenziale per Atac, che ha così evitato di vedersi comminare da parte del Campidoglio, multe salatissime visto che (servizi e disservizi a parte), nel 2020, i suoi mezzi sembra abbiano evidenziato un -17% rispetto ai pattuiti 100 milioni di chilometri da contratto.
Dunque nessuna sanatoria o, peggio, un trattamento di riguardo: dalla mezzanotte del 30 aprile c’è da scommettere che dall’Agenzia della Mobilità, torneranno a fioccare fior di verbali…
Max