Un mese dopo lo slittamento, i problemi sembrano essere risolti o almeno in parte. I disagi che permangono sono legati ancora una volta al software utilizzato per far viaggiare i treni senza macchinista. A causa di questultimo infatti, il 28 ottobre, la Commissione ministeriale, di seguito al nullaosta, ha subordinato una serie di prescrizioni da risolvere entro sei mesi. La stessa misura fu presa e messa in atto, nel 2012, per lapertura della linea B1, Piazza Bologna – Conca DOro. Il software continua a dare falsi allarmi, con conseguente blocco dellintero sistema. I convogli non si arrestano in corrispondenza della banchina, bensì a circa venti metri di distanza e le porte non possono aprirsi. Inoltre, se si frappongono ostacoli alla chiusura, si rischia che tutto il sistema vada in tilt e dopo le 3 volte che i battenti provano a riaprirsi e richiudersi, il treno va in blocco di sicurezza e non riparte più.
Per sovrastare il problema, la linea C viaggerà, paradossalmente, con un macchinista a bordo, tutti i giorni dalle 5:30 alle 18:30 lungo tutta la tratta. Egli non troverà la classica cabina di guida, come sulla metro A e B, perché qui la cabina non ci sarà. Dunque troverà solamente una piccola console per gli spostamenti in emergenza dei vagoni, telecomandati in teoria dalla sala di controllo.
In ultimo, il servizio navette che avrebbe dovuto collegare Termini con la stazione di Centocelle, visto come una sorta di prolungamento della metro, è stato abolito ancora prima di partire. Una nuova linea Express con 4 fermate, che Atac avrebbe dovuto affidare a Roma Tpl è stato unicamente un progetto, cancellato dopo il pignoramento da 77 milioni. Quindi per mancanza di tempo e soldi verrà potenziata solo la linea del bus 451, Cinecittà – Ponte Mammolo. Marino intanto si espone sullapertura della metro e afferma: Lo annuncerò quando salirò sul treno. Spero a breve. La Capitale comunque aspetta lufficialità e questa tanto attesa apertura della terza linea metro della città.