MESSINA – ENNESIMO GUASTO, NON C’È PIÙ ACQUA: IL GOVERNO DICHIARA LO STATO D’EMERGENZA. LA PROTEZIONE CIVILE DELEGATA A FRONTEGGIARE LA SITUAZION

Niente da fare: a Messina non se ne esce, si è rotto anche il bypass (che collegava l’acquedotto dell’Alcantara a quello d Fiumefreddo) e che avrebbe dovuto fornire un minimo d’acqua ad almeno due terzi dei cittadini, stimata in circa 300 litri al secondo. Una situazione indegna e disastrosa per questa povera gente che ha immediatamente indotto il Consiglio dei Ministri a dichiarare lo stato di emergenza idrica. De Vincenzi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha spiegato che il Governo ha delegato la Protezione Civile ad intervenire per risolvere questa assurda realtà.  “Oggi il capo del dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio si recherà a Messina per seguire personalmente la situazione da vicino e prendere in mano una situazione intollerabile. I cittadini di Messina devono poter contare sulla fornitura di acqua in modo regolare – ha anticipato De Vincenti – La situazione è molto difficile, intollerabile e richiede una svolta. Il governo nazionale si era già attivato, accompagnando le autorità locali, con la Protezione Civile e la Prefettura che hanno agito per supportare le autorità locali, in modo da riportare la fornitura di acqua a regime. Nei giorni scorsi – ha aggiunto il sottosegretario – si stava profilando un graduale ritorno alla normalità, ieri si sono verificati due fatti nuovi: la frana nei pressi dell’acquedotto Fiumefreddo si è aggravata e questo ha reso più difficile la costruzione di un by pass della conduttura. Poi stamattina c’è stata una crisi nel collegamento tra gli acquedotti Fiumefreddo e Alcantara, che aveva consentito nei giorni scorsi di coprire un terzo del fabbisogno idrico di Messina. Abbiamo attivato una nave cisterna, un servizio di autobotti ma la situazione oggi si è comunque aggravata. La situazione è intollerabile  e va risolta al più presto. Non sarà una cosa facile, perché la rete dell’acquedotto risente di un’arretratezza e scarsità di investimenti che si trascina da anni”. Nel frattempo la prefettura di Messina ha chiesto aiuto all’Esercito.  

T.