MESSICO: STUDENTI SCOMPARSI UCCISI E BRUCIATI

    Hanno confessato di aver bruciato vivi gli studenti di cui si erano perse le tracce dallo scorso 26 settembre, tre membri di un cartello della droga. A riferirlo è il procuratore generale Jesus Murillo. I tre detenuti hanno ammesso di aver dato fuoco al gruppo di giovani in una discarica nei pressi di Iguala, nello stato di Guerrero. Gli studenti erano stati arrestati da agenti corrotti e consegnati ai membri del potente cartello del narcotraffico locale, Guerreros Unidos. La polizia, nei giorni scorsi, aveva arrestato l’ex sindaco della città e sua moglie con l’accusa di aver ordinato l’omicidio dei giovani colpevoli di aver organizzato una contestazione durante un suo comizio.Il procuratore ha spiegato che sarà molto difficile identificare le vittime e che proseguiranno le ricerche finché non sarà possibile assicurare le identità attraverso il test del Dna. I giovani viaggiavano verso Iguala a bordo di alcuni minivan e sono stati fermati da un gruppo di agenti al soldo dei narcotrafficanti, ha raccontato il procuratore. I ragazzi, tutti sui 20 anni, sono stati consegnati ai killer che li hanno bruciati vivi nella discarica. I resti sono stati gettati in un fiume.