MESSAGGIO PER LA QUARESIMA – PER PAPA FRANCESCO: ‘IL DELIRIO DI ONNIPOTENZA POLITICO E SOCIALE È LA RADICE DI OGNI PECCATO’

    1436262119.papa.jpg (680×380)

    “Il superbo delirio di onnipotenza è la radice di ogni peccato. Tale delirio può assumere anche forme sociali e politiche, come hanno mostrato i totalitarismi del XX secolo e come mostrano oggi le ideologie del pensiero unico e della tecnoscienza, che pretendono di rendere Dio irrilevante e di ridurre l’uomo a massa da strumentalizzare”. Nell’ambito del Messaggio per la Quaresima nel Giubileo straordinario della misericordia, Papa Francesco lancia un avvertimento a quanti inseguono denaro e potere, comportamenti sbagliati e pericolosi come “possono attualmente mostrarlo anche le strutture di peccato collegate ad un modello di falso sviluppo fondato sull’idolatria del denaro, che rende indifferenti al destino dei poveri le persone e le società più ricche, che chiudono loro le porte, rifiutandosi persino di vederli”. Bergoglio definisce “il povero più misero” quanti non usano ricchezza e potere in loro possesso a favore del prossimo. “Il povero più misero si rivela essere colui che non accetta di riconoscersi tale: crede di essere ricco, ma è in realtà il più povero tra i poveri. Egli è tale perché schiavo del peccato, che lo spinge ad utilizzare ricchezza e potere non per servire Dio e gli altri, ma per soffocare in sé la profonda consapevolezza di essere anch’egli null’altro che un povero mendicante. E tanto maggiore è il potere e la ricchezza a sua disposizione, tanto maggiore può diventare quest’accecamento menzognero. Esso arriva al punto da neppure voler vedere il povero Lazzaro che mendica alla porta della sua casa, il quale è figura del Cristo che nei poveri mendica la nostra conversione. Lazzaro è la possibilità di conversione che Dio ci offre e che forse non vediamo”. E non a caso il Santo Padre non esita a descrivere l’inferno come “un eterno abisso di solitudine. La Quaresima di questo Anno Santo – spiega Francesco – è dunque un tempo favorevole per poter finalmente uscire dalla propria alienazione esistenziale grazie all’ascolto della Parola e alle opere di misericordia, perché le opere corporali e quelle spirituali non vanno mai separate”. Un percorso misericordioso dove “anche i superbi, i potenti e i ricchi hanno la possibilità di accorgersi di essere immeritatamente amati da Cristo crocifisso, morto e risorto anche per loro. Solo in questo amore c’è la risposta a quella sete di felicità e di amore infiniti che l’uomo si illude di poter colmare mediante gli idoli del sapere, del potere e del possedere”. Tuttavia, secondo Bergoglio “resta sempre il pericolo che, a causa di una sempre più ermetica chiusura a Cristo, i superbi, i ricchi e i potenti finiscano per condannarsi da sé a sprofondare in quell’eterno abisso di solitudine che è l’inferno”. Il richiamo è di “non perdere questo tempo di Quaresima favorevole alla conversione. La nostra fede si traduca in atti concreti e quotidiani, destinati ad aiutare il nostro prossimo nel corpo e nello spirito e sui quali saremo giudicati: nutrirlo, visitarlo, confortarlo, educarlo. La misericordia di Dio è un annuncio al mondo, ma di tale annuncio ogni cristiano è chiamato a fare esperienza in prima persona: è per questo – conclude quindi il Papa – che nel tempo della Quaresima invierò i Missionari della Misericordia, perché siano per tutti un segno concreto della vicinanza e del perdono di Dio”.

    M.