(Adnkronos) – “Il nostro cuore è a Betlemme, dove Principe pace è rifiutato da logica perdente guerra”. Sono le prime parole del Papa durante la messa di Natale nella Basilica Vaticana che ha officiato in sedia a rotelle. Nella Basilica di San Pietro ci sono 6.500 fedeli. In piazza, i fedeli che non sono riusciti ad entrare seguono la celebrazione dai maxi schermi. Nella Basilica di San Pietro è stata svelata l’immagine del Bambino Gesù.
Bergoglio parla del contesto nel quale nasce Gesù: “‘Il censimento di tutta la terra’. È questo il contesto nel quale Gesù nasce e su cui il Vangelo si sofferma. Poteva accennarne rapidamente, invece ne parla con accuratezza. E con ciò fa emergere un grande contrasto: mentre l’imperatore conta gli abitanti del mondo, Dio vi entra quasi di nascosto; mentre chi comanda cerca di assurgere tra i grandi della storia, il Re della storia sceglie la via della piccolezza. Nessuno dei potenti si accorge di Lui, solo alcuni pastori, relegati ai margini della vita sociale”.
Ma il censimento, osserva Bergoglio, dice di più: “Il censimento di tutta la terra manifesta da una parte la trama troppo umana che attraversa la storia: quella di un mondo che cerca il potere e la potenza, la fama e la gloria, dove tutto si misura coi successi e i risultati, con le cifre e con i numeri. È l’ossessione della prestazione. Ma al contempo nel censimento risalta la via di Gesù, che viene a cercarci attraverso l’incarnazione”. Il Pontefice scandisce: “Non è il dio della prestazione, ma il Dio dell’incarnazione. Non sovverte le ingiustizie dall’alto con forza, ma dal basso con amore; non irrompe con un potere senza limiti, ma si cala nei nostri limiti; non evita le nostre fragilità, ma le assume”.
Francesco a questo punto sferza i fedeli: “Fratelli e sorelle, stanotte possiamo chiederci: noi in che Dio crediamo? Nel Dio dell’incarnazione o in quello della prestazione? Sì, perché c’è il rischio di vivere il Natale avendo in testa un’idea pagana di Dio, come se fosse un padrone potente che sta in cielo; un dio che si sposa con il potere, con il successo mondano e con l’idolatria del consumismo”. Bergoglio osserva: “Sempre torna l’immagine falsa di un dio distaccato e permaloso, che si comporta bene coi buoni e si adira coi cattivi; di un dio fatto a nostra immagine, utile solo a risolverci i problemi e a toglierci i mali. Lui, invece, non usa la bacchetta magica, non è il dio commerciale del “tutto e subito”; non ci salva premendo un bottone, ma si fa vicino per cambiare la realtà dal di dentro. Eppure, quanto è radicata in noi l’idea mondana di un dio distante e controllore, rigido e potente, che aiuta i suoi a prevalere contro altri! Ma non è così. Lui è nato per tutti, durante il censimento di tutta la terra”.
Il giorno di Natale, alle 12 dalla Loggia Centrale della Basilica di San Pietro terrà la benedizione Urbi et Orbi. Il 31 dicembre, nella Basilica di San Pietro, alle 17, i Primi Vespri e il Te Deum in ringraziamento per l’anno trascorso. L’1 gennaio, alle 10, presiederà la messa nella Cappella papale nella Giornata mondiale della pace. Il 6 gennaio, Epifania del Signore, alle 10 presiederà la messa. Il 7 gennaio i battesimi di alcuni bambini in Cappella Sistina.