Dalla legge di Bilancio al Mes. Tanti i temi affrontati in conferenza stampa di fine anno 2023. È partita con il dover affrontare la protesta da parte della Fnsi che ha lasciato alcuni posti vuoti. “In questa sala ci sono alcuni banchi vuoti: la Fnsi ha inteso disertare per protesta la conferenza. Una protesta che nella sostanza condivido. Ci allarma l’approvazione di un emendamento che rischia di far calare il sipario sull’informazione in materia giudiziaria”. Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, aprendo la conferenza stampa di fine anno. “Chiediamo di ripensare a fondo la riforma della diffamazione in discussione al Senato; una proposta che non disincentiva in maniera seria le liti temerarie e comprime invece il diritto dei cittadini a un’informazione libera.”
Rispondendo alle domande dei giornaliste, ci si è soffermati sulle tematiche della Manovra e del Mes. Guardando alla Legge di Bilancio 2025: “Se la domanda è aumenta le tasse o taglia la spesa pubblica, tra le due preferisco tagliare la spesa pubblica e penso si possa fare un lavoro ancora più preciso. Il mio obiettivo è confermare le misure che abbiamo portato avanti, se riesco addirittura a migliorarle, lo valuteremo nel corso dell’anno”, ha detto.
“Bisogna sapere di cosa parliamo perché non sappiamo quale sarà la crescita dell’economia italiana, è stimata superiore alla media Ue – ha specificato – io non sono per aumentare le tasse, lavoro prevalentemente sul taglio della spesa, che è quello che abbiamo fatto con questa legge di bilancio, sostenendo ad esempio il rinnovo del taglio del cuneo contributivo. Io confido che magari lungo questo anno si possa essere ragionevoli e immaginare una diminuzione dei tassi di interesse che libererebbe diverse risorse, il mio obiettivo è confermare le misure che abbiamo portato avanti, se riesco addirittura migliorarle, ma lo valuteremo. Tra i due -aumentare le tasse o tagliare la spesa pubblica- ovviamente scelgo la seconda.”
Per quanto riguarda le nuove regole del Patto d stabilità e la bocciatura del Mes in Parlamento, la Meloni ha specificato: “È stato un errore sottoscrivere una modifica del trattato sapendo che non c’era una maggioranza in Parlamento all’epoca per sottoscriverla – ha dichiarato – Non credo che il tema della mancata ratifica del Mes vada letto in relazione ai risultati del Patto di stabilità. Penso che il Mes sia uno strumento obsoleto, la reazione dei mercati dimostra che è vero, quindi se vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno forse la mancata ratifica può diventare un’occasione per trasformarlo in qualcosa di più efficace, ed è questa la strada su cui lavorare.”