Come dicevamo ieri, per Conte e Di Maio queste sono – e saranno – ore intense e delicate perché, come ormai risaputo, mercoledì il premier riferirà in aula sul Mes mentre, in serata avrà poi luogo il Cdm relativo al Recovery Plan che, ‘forte’ dei 196 mld che ci comporterà, si potrà dare il via al Pnrr pensato da Conte & C.
Dunque, mentre Di Maio cerca di fare del suo ‘telefonicamente (è costretto all’isolamento domiciliare cautelativo), cercando di compattare i suoi, dopo che 58 parlamentari M5s hanno già annunciato i loro ‘No’ sul Mes, oggi è andato in scena il confronto tra i capigruppo, che avrebbero invece raggiunto un accordo positivo rispetto alla risoluzione da votare in Aula.
Intendiamoci, non si pensi nemmeno lontanamente che tale accordo sia scaturito da reciproche cortesie od intenti unitari macché, in piena linea con una maggioranza disarmonica e per nulla allineata, come riferito da fonti interne ad Italia Viva, fra i capigruppo del Pd e quelli del M5s c’è stato un durissimo scontro.
Intanto in serata, i gruppi M5s si produrranno in una ‘prevedibile rumorosa’ assemblea congiunta, dove ci si confronterà appunto sulla risoluzione.
Tuttavia, dopo l’ennesimo ‘coup de théâtre’ annunciato ieri dallo schieramento di Matteo Renzi, la notizia di oggi è che i capigruppo di Italia Viva si sarebbero convinti a firmare sì, la risoluzione di maggioranza, ma soltanto dopo aver udito quanto avrà da comunicare Conte in Aula.
Ovviamente da Italia Viva, tanto per creare regalare un po’ di ‘pathos’ alla faccenda, si parla al condizionale ma, nelle realtà, così sarà, per dirla alla romana: ‘ma ndo’ vanno?’
Dunque, in relazione al prossimo Eurosummit, la bozza nata da queste ore di febbrile lavoro, invita il governo “a prendere atto dei cambiamenti negoziali apportati come l’anticipo del ‘common back stop del Fondo di risoluzione unico per le crisi bancarie’ e del nuovo contesto di politiche fiscali europee realizzate a partire dall’accordo UE sul Qfp del 21 luglio scorso e negoziato con Commissione e Parlamento Europeo. A ribadire che questa riforma non può considerarsi conclusiva, vista la logica di pacchetto già ribadita dal Parlamento, proprio alla luce delle ultime scelte realizzate in seno alla Ue che descrivono una nuova stagione di necessarie modifiche. Temi che saranno centrali nella Conferenza sul Futuro dell’Europa con prospettive di cambiamento della architettura istituzionale ed economica della UE“.
Dunque, prosegue la bozza, l’esecutivo dovrà inoltre provvedere “a finalizzare l’accordo politico raggiunto all’Eurogruppo e all’ordine del giorno dell’Eurosummit sulla riforma del trattato del Mes”.
Così come, allo stesso modo, l’esecutivo si impegna “a sostenere la profonda modifica del patto di stabilità e crescita prima della sua reintroduzione, la realizzazione dell’Edis, il sistema europeo di assicurazione dei depositi bancari, e anche un processo che superi il carattere intergovernativo dello stesso Mes, che sono priorità per il nostro Paese al fine di costruire una nuova stagione dell’integrazione europea. Lo stato di avanzamento dei lavori su questi temi in agenda sarà verificato in vista della ratifica parlamentare della riforma del trattato del Mes”.
Max