“Con il comunicato stampa dello scorso 13 settembre, l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato di aver reso disponibili per oltre 2 milioni di contribuenti residenti in Italia (con l’esclusione di alcune categorie di soggetti o di operatori in particolari settori), i registri iva pre – compilati on line. Con tale sistema, si annuncia, agli utenti non resta che accedere al portale Fatture e corrispettivi, e convalidare o modificare eventuali dati prima dell’invio, così liberandosi dall’onere della tenuta dei registri medesimi. In questo modo, chi provvederà a convalidare i registri per tutti i trimestri del prossimo anno, dal 2023 troverà nella propria area riservata anche la dichiarazione annuale Iva già predisposta. Dal 6 novembre inoltre potrà poi accedere alla Lipe, cioè alla comunicazione delle liquidazioni periodiche elaborata in bozza dall’Agenzia per il trimestre di riferimento”. Così in una nota Meritocrazia Italia.
“Non ancora del tutto operativi alcuni ulteriori passaggi informatici – chiarisce Meritocrazia Italia – , di scambio e recupero delle liquidazioni e del software di utilizzo per le elaborazioni ulteriori, ma è certo che dal 2023 si attiverà il box relativo alla dichiarazione annuale Iva. Tutte queste “semplificazioni” però, se non adeguatamente normate, possono portare ad una grande confusione sia per i tecnici del settore che per i contribuenti, spesso privi di struttura e conoscenze in campo fiscale”. Inoltre, “non può sottacersi, invero, il fatto che – prosegue la nota – l’adempimento richiede una serie di notizie e che lo strumento, pertanto, risulterà vano se non accompagnato dalla possibilità di interventi correttori in caso di errori, vista la complessità della normativa tributaria in materia di imposte indirette e dirette. Si pensi poi a tutti quei contribuenti che necessitano di consulenze contrattuali e che effettuano particolari operazioni, i quali difficilmente affideranno la liquidazione delle imposte all’agenzia delle entrate limitandosi alla semplice convalida della scheda precompilata”.
“E poi c’è il nodo riguardante i soggetti abilitati ed onerati della trasmissione dei dati elettronici. In tale contesto – prosegue la nota -, per rendere effettiva la tutela del cittadino e affinché la trasformazione digitale non travalichi i propri intenti rivolgendosi a scapito del contribuente, Meritocrazia Italia reputa essenziale: riformare e semplificare il sistema tributario, partendo dal Tuir e il Dpr 633/1972, con una impostazione di fondo che faccia prevalere la sostanza rispetto alla forma; garantire la possibilità di rettifica e correzione di eventuali errori di compilazioni senza costi, né sanzioni per il contribuente, il quale potrà beneficiare dell’obbligatoria attività consultiva dell’Agenzia delle Entrate, da attivare a semplice richiesta protocollato in qualsiasi forma; garantire la chiarezza, l’immediata intellegibilità, l’accessibilità, la trasparenza e la corretta regolamentazione del sistema di semplificazione, con sperimentazione preventiva di eventuali criticità applicative e moratoria estesa per gli errori di prima applicazione; l’adozione di regole semplici, che consentano il distacco dal principio di autotassazione a favore dell’obbligo della tassazione liquidata dallo Stato”.
“E’ fondamentale – conclude la nota – procedere allo snellimento della struttura economico finanziaria ma è necessario che ciò avvenga garantendo la effettività del fine di supporto al contribuente, la professionalità degli operatori e la salvaguardia della trasparenza superando le farraginosità di un sistema che troppo spesso si è rivelato ostico e incomprensibile ai più”.