Puntuale, come ogni martedì, come fosse una sorta di ‘diario di bordo’, Matteo Renzi affida alle sue E-news commenti e pensieri relativi alla scena politica. Ora, visto il bailamme che ha scatenato negli ultimi giorni, torna più che mai utile leggerle, per capire esattamente cosa ha in mente il leader di Italia Viva che, in realtà, sta conducendo una ‘crociata a senso unico’. Se infatti tutto ciò non dovesse servire a dare una bella ‘rimescolata’ a questo disastroso esecutivo, e a far capire la reale opportunità rappresentata dal Mes (con gli ospedali ormai alla frutta), a poco sarebbe servito tutto ciò.
Renzi: “Siamo gli unici disponibili a lasciare le poltrone”
E Renzi parte subito ‘spedito’ affermando che “Quali poltrone da ministro vuoi / volete? Risposta. Nessuna! Siamo infatti gli unici disponibili a lasciare le poltrone. Se le nostre idee servono, ci siamo. Se le nostre idee non servono, tenetevi anche le poltrone. I populisti non si capacitano che esista un partito in cui due Ministre, Teresa e Elena, siano pronte a dimettersi se non viene dato ascolto alle nostre proposte”. Quindi, sottolinea ancora una volta: ”Sono così fiero di guidare una squadra di persone pronte a dimettersi per una idea. Fiero, fiero, fiero“.
Renzi: “Non si risolve tutto con un rimpasto ma con i contenuti”
Incarnando poi a pieno il ruolo di leader, Renzi prosegue commentando “Quel partito, coraggioso e libero, è diverso da tutti gli altri: si chiama Italia Viva. Le poltrone servono per far accadere le cose, non sono fini a se stesse: questa è la differenza tra chi pensa che la parola ‘potere’ sia un verbo e chi pensa che la parola ‘potere’ sia un sostantivo. Ma alla fine, allora, che cosa volete? Si può capire? Risposta. Le veline del Palazzo riempiono i giornali di totoministri. Chiacchiere buone solo per far passare il messaggio che si risolve tutto con un rimpastone”.
Quindi Renzi elenca la ‘sua’ ricetta (che se accettata state certi che gradirebbe anche l’odiato ‘rimastone’): “Noi invece abbiamo messo nero su bianco i contenuti: spese sanitarie, alta velocità, vaccini, scuola, cultura, posti di lavoro. Ma vi rendete conto – incalza poi – che nel Recovery Plan per i giovani e l’occupazione, nei prossimi sei anni, ci sono meno risorse di quelle che sono previste per il solo 2021 per il cash-back? Davvero il futuro dei nostri giovani vale meno del futuro di una carta di credito? Il Premier ha detto che verrà in Parlamento in modo trasparente. Lo aspettiamo in Senato. E se i responsabili di Lady Mastella sosterranno questo governo al posto nostro noi non grideremo allo scandalo ma rispetteremo la democrazia parlamentare“.
Renzi: “Con Conte non ho nessun problema personale ma politico”
Poi, no si sa mai, Renzi ‘addolcisce la pillola’: ”Matteo, ma tu hai un problema personale con Conte? Risposta. Magari avessimo un problema personale: noi abbiamo un problema politico con Conte”. Infine, una riflessione tutto sommato condivisibile, anche se poi per realizzarla non potrà prescindere proprio da Conte e dagli ‘odiati’ M5s e Pd: ”Sul Recovery, sul Mes, sull’intelligence, sulla scuola, sull’alta velocità, sul garantismo, sul ruolo internazionale dell’Italia e sulla presenza nel Mediterraneo, sul rapporto con gli Stati Uniti, sul lavoro e il reddito di cittadinanza, sulla crescita, sullo stile istituzionale ho argomentato idee diverse. Non è un fatto personale, si chiama politica. E ho messo nero su bianco le nostre riflessioni per evitare che fossero sostituite dalla ‘narrazione’ dei portavoce“.
Lo scontro Renzi-Conte appassiona gli italiani ed incuriosisce i sondaggisti
Nel frattempo lo scontro ‘appassiona’ e, in pieno stile ‘english’, alle tattiche ed alle supposizioni, sono dannati ad affiancarsi veri e propri sondaggi in merito al futuro dell’attuale esecutivo. Nello specifico le agenzie di stampa hanno coinvolto i veri esperti del settore, come Luigi Crespi e Renato Mannheimer.
‘Sondaggio Crespi’: “Renzi ‘vince’ se Conte cade, altrimenti finisce allo 0,4%”
Secondo il sondaggista Crespi, ”Se l’operazione si chiude con uno scambio di poltrone, con un Conte ter, diciamo che Renzi, dal 4 va allo 0,4%, se invece va fino in fondo e si dà una svolta, allora penso che l’ex premier di Rignano potrebbe tornare a guidare il paese. Renzi è tornato centrale, ma bisogna vedere cosa succederà nelle prossime ore“
Crespi: “Se Renzi ha la capacità di riprendere in mano la politica è la svolta”
Ed ancora, ”Se Renzi va avanti, fino in fondo, se dà svolta al paese, si fanno quelle quattro-cinque riforme, sulle tasse, la burocrazia se riempiono gli stadi per mettere in fila la gente per i vaccini, se sfruttano l’occasione rappresentata dai 250 miliardi che avremo a disposizione, sarebbe la soluzione migliore perché la gente ha bisogno di chiarezza“. Dunque, secondo il sondaggista, ”Se Renzi ha la capacità di riprendere in mano la politica, e se i partiti si mettono insieme per gestire il recovery fund sarebbe una svolta”.
Crespi: “Conte non è più amato, o Renzi va fino in fondo o per lui è finita”
Lucidamente, visto che il premier governa un Paese che in realtà “sta oggettivamente contro di lui, con l’opposizione (non è più “marzo, quando Conte aveva l’80% del gradimento), serve un cambio di governo e di front-man, non puoi fare gestire il paese a un signore che non ha mai preso un voto in vita sua, nel momento più difficile della nostra storia. Il paese può cambiare, ci sono 250 miliardi da gestire, può esserci una vera svolta, e Renzi questa cosa l’ha capita”. Quindi, conclude Crespi, ”Se andrà fino in fondo sarà un bene, altrimenti se ne può tornare alla guida del pullman che porta suo figlio a scuola e non a quella del paese“.
‘Sondaggio Mannheimer’: “Una mossa necessaria per Renzi visto il flop di Iv”
Anche Renato Mannheimer è concorda col collega, definendo quella del leader di Italia Viva, “una mossa tecnicamente’ necessaria, visto che Renzi, fino alle prossime elezioni politiche, può solo cercare visibilità, e quanto stiamo vedendo è frutto di questa sua strategia. Renzi, probabilmente, si aspettava più consenso quando ha dato origine a Italia Viva, ma è andata male e ora deve recuperare in qualche modo”.
Mannheimer: “Al momento questa cosa da grande popolarità a Renzi, ma poi?”
Tuttavia il patron di Eumetra, pur riconoscendo a Renzi il merito di essere riuscito a mettere in discussione Conte, non è però sicuro degli effetti che questa sua presa di posizione rispetto al gradimento degli italiani nei suoi confronti: “Certo questa cosa, andare contro Conte che in questo momento ha grande popolarità, non sono sicuro che porti a consenso, oltre che a visibilità. Ma lui aveva bisogno di fare qualcosa per farsi vedere, non vedo altre spiegazioni”.
Max