“Dati Istat. Da Febbraio 2014 a oggi ci sono 656.000 posti di lavoro in più, il 75% a tempo indeterminato. Grazie #JobsAct”, così oggi il premier Matteo Renzi su Twitter, tuttavia oggi lIstat ha reso noto che, seppur lievemente, a settembre il tasso di disoccupazione rispetto al mese precedente ha registrato un aumento di 0,2 punti percentuali (11,7%). A settembre infatti la stima dei disoccupati è cresciuta (+2,0%, pari a +60mila), dopo il calo registrato a luglio (-1,1%) e agosto (-0,1%). Su base annua si conferma la tendenza allaumento del numero di occupati (+1,2% su settembre 2015, pari a +265mila). Eccezion fatta per i giovani di unetà compresa fra i 15 ed i 24 anni, laumento interessa entrambe le componenti di genere e le diverse classi di età. Come evidenzia poi l’Istituto di statistica nazionale, la maggiore partecipazione al mercato del lavoro a settembre, in termini sia di occupati sia di persone in cerca di lavoro, si associa alla diminuzione della stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,9%, pari a -127mila). Dal calcolo del tasso di disoccupazione, spiega l’Istituto di statistica, sono per definizione esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. Lincidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 9,8% (cioè poco meno di un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza risulta in calo di 0,3 punti percentuali rispetto ad agosto. Il tasso di occupazione dei 15-24enni aumenta di 0,3 punti, mentre quello di inattività rimane invariato. Dicevamo settembre. Il calo interessa donne e uomini e coinvolge tutte le classi di età. Il tasso di inattività scende al 34,8%, in calo di 0,3 punti percentuali. La crescita tendenziale è attribuibile quasi esclusivamente ai dipendenti permanenti (+264mila) e si manifesta sia per la componente maschile sia per quella femminile, concentrandosi principalmente tra gli over 50 (+384mila). Nello stesso periodo calano sensibilmente gli inattivi (-3,6%, pari a -508mila) e aumentano i disoccupati (+3,4%, pari a +98mila). Di contro però a settembre la stima degli occupati cresce rispetto ad agosto (+0,2%, pari a +45mila unità), recuperando il calo registrato nel mese di luglio. Dinamiche positive si rilevano per entrambe le componenti di genere e in tutte le classi di età; laumento si concentra, questo mese, tra i lavoratori indipendenti (+56mila), a fronte di un calo dei dipendenti a termine e la stabilità di quelli permanenti. Il tasso di occupazione è pari al 57,5%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente. Nel trimestre luglio-settembre alla sostanziale stabilità degli occupati (+11mila) si accompagna una lieve crescita dei disoccupati (+0,2%, pari a +5mila) e un calo degli inattivi (-0,3%, pari a -45mila). Nel periodo luglio-settembre, infine, si registra una sostanziale stabilità degli occupati rispetto al trimestre precedente; segnali di crescita si rilevano per i lavoratori dipendenti, sia permanenti sia a termine e le persone di 50 anni o più, mentre diminuiscono in modo significativo gli indipendenti.
M.