MENTRE PRODI ESCLUDE IL RITORNO ALLA POLITICA, INTERVISTATO DA LUCCI SUL DOPO REFERENDUM BERSANI RACCOMANDA: ‘MATTEO STAI SERENO. ORAUN PAIO DI LEGGI ELETTORALI’

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    “Voglio solo anche a me stesso adattare quello che ha detto prima Pierre Carniti: un parroco non deve ritornare nella propria parrocchia nemmeno per confessare”. Prendendo infine la parola, così Romano Prodi ribadisce la sua totale indisponibilità a ricoprire un eventuale incarico per il dopo Renzi. L’ex presidente del Consiglio, intervenuto alla presentazione  di un libro intitolato all’ex segretario della Cisl Pierre Carniti, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, già aveva ‘simpaticamente stoppato ogni ipotesi di ‘coinvolgimento’ ad un suo ritorno nella politica italiana, sottolineando scherzosamente con ampi gesti di dissenso una battuta di Carniti che, nel aprlando aveva chiosato:  “Saluto il mio amico Prodi che potrebbe essere utile in questa situazione”. Ma sono in molti in questi giorni nell’area Pd a seguire con attenzione e passione le vicissitudini del dopo referendum: “Renzi stai sereno”, è il messaggio che Pierluigi Bersani invia a Matteo Renzi dai microfoni di Enrico Lucci per ‘Nemo – Nessuno Escluso’, il programma del giovedì su Rai2. Nel corso dell’intervista esclusiva, l’0ex segretario del pd ha analizzato l’attuale situazione politica, seguita agli esiti del referendum di domenica scorsa:  “C’è una maggioranza e ora Mattarella dirà chi deve condurre la baracca e secondo me sarà uno del PD. Dopodiché bisogna fare un paio di leggi elettorali adesso, c’è un anno di tempo”.  Lucci domanda allora se si riuscirà a fare una legge elettorale che vada bene per tutti: “Bisogna lavorarci per quello, bisogna che tutti capiscano che non puoi mettere la camicia di forza alla pentola a pressione – osserva Bersani – Ci vuole una legge elettorale che rappresenti, perché oggi la famosa governabilità non è una roba di numeri, è riprendere il rapporto con la vita reale della gente quindi bisogna mollare un po’ dal lato della rappresentanza: la gente deve votare un po’ come vuole e poi tocca al Parlamento comporre la questione”.

    M.