“Quando sono andato via io, Noemi era viva… diceva ’che cogl… che cogl’, diceva. ’Che mi hai fatto, che mi hai fatto’”. Una dichiarazione agghiacciante quella resa dal giovane di Alessano, accusato di aver ucciso lo scorso settembre la fidanzatina 15enne Noemi Durini, nelle campagne di Castrignano del Capo (Lecce). A renderlo noto è stato il quotidiano ’Il Mattino’, riportando alcuni stralci della perizia eseguita dai consulenti del Tribunale per i minorenni, la psicologa-psicoterapeuta Maria Grazia Felline, e lo psichiatra-psicoterapeuta Alessandro Zaffarano. La perizia indica infatti che l’allora 17enne, “dichiara che mentre poneva le pietre sopra alla ragazza, lei dicesse: Che c… stai facendo?”. Dunque, se tale tesi sarà avvalorata dall’esito analisi svolte dal medico legale Roberto Vaglio (che le depositerà nelle prossime ore), la morte della povera ragazza di Specchia assumerà contorni ancora più tragici ed orribili: potrebbe esser stata sepolta viva dal ragazzo che, in un tourbillon di bugie (accusò dell’omicidio un conoscente 49enne) e ripensamenti (dopo aver negato indicò il luogo della sepoltura), potrebbe forse esser stato ’guidato’ verso una perizia psichiatrica.
M.