Fdi ha programmi e classe dirigente per guidare il Paese, sostiene energicamente il cambiamento e il rinnovamento ma, soprattutto, ha da tempo fatto i propri conti con l’eredità storica del passato. Lo scrive la presidente di Fdi, Giorgia Meloni, in un intervento pubblicato dal “Corriere della sera” con cui replica a un editoriale di Ernesto Galli della Loggia del quale, premette, non condivide alcune argomentazioni.
In primo luogo la credibilità della sua classe dirigente: “Fdi ha una grande profondità fatta da esponenti, a tutti i livelli, con una lunga storia politica, esperienze amministrative, impegno studentesco, radicamento associativo. Nessuna improvvisazione dalle nostre parti. Così come dispiace che anche Galli della Loggia ripeta l’infondata tesi secondo la quale dovremmo cominciare a ‘studiare i problemi e a declinarne le soluzioni’. Senza polemica, ma sarebbe bastato leggere i programmi del partito, le tesi congressuali, le numerose proposte di legge depositate e le battaglie portate avanti da anni”.
“E’ a queste tesi, serie e concrete, portate avanti con tenacia, senza ondeggiamenti – aggiunge Meloni – che Fdi deve il suo successo”. Infondata è inoltre, a parere della presidente di Fdi, la tesi per cui il partito pagherebbe “l’avversione della classe dirigente del Paese per una motivata, a suo giudizio, ‘pregiudiziale antifascista’. Le cose sono ben più complicate di così. È verissimo che Fdi non è organico all’attuale sistema di potere e di influenze che governano la macchina dello Stato”.
Al contrario del Pd che “è il partito (…) che rappresenta la difesa dello status quo in Italia e in Europa, Fdi è invece una forza che chiede cambiamento e rinnovamento. Non abbiamo l’ostilità della classe dirigente della Nazione: guardano a noi con speranza moltissimi magistrati, dirigenti pubblici, servitori dello Stato, accademici.
“Lo sappiamo – rileva Meloni – che tenteranno con ogni mezzo di impedirci di governare e cambiare le troppe cose che non vanno”. Infine il passato fascista, eredità, sulla quale secondo Galli della Loggia, Fdi non deve “sviare” i discorsi. “Il fascismo – obietta Meloni – non è una ‘peculiarità’ italiana. L’intera Europa è stata coinvolta e travolta dalla furia ideologica di nazismo, fascismo e comunismo. Si è voluto affrontare in modo definitivo la questione nel 2019 con un atto di grande coraggio: la Risoluzione del Parlamento Europeo sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa con la quale si condannano tutti i totalitarismi del ‘900.
“L’abbiamo votata senza alcuna esitazione insieme ai conservatori, ai popolari, ai socialisti, ai liberali di tutta Europa. Solo l’estrema sinistra europea e la sinistra italiana tutta, Pd compreso, hanno avuto problemi a seguire questa strada. L’eccezione in Europa in tema di rapporto con il passato e con i regimi totalitari riguarda la sinistra italiana, non Fratelli d’Italia. È tempo che la politica italiana faccia i conti con questa anomalia che rischia di marginalizzare la nostra Nazione nel contesto internazionale”, conclude Meloni.