(Adnkronos) –
Giorgia Meloni oggi a Berlino. Il vertice intergovernativo italo-tedesco, vedrà la presidente del Consiglio Meloni e parte della squadra di governo approdare al Bundeskanzleramt per approfondire il rapporto bilaterale con la Germania portandolo a un nuovo e più strutturato livello, un ‘upgrade’ della cooperazione sulla rotta Roma-Berlino.
Piatto forte del giorno, su cui si accenderanno i riflettori del media, il vertice del G20 che vedrà la partecipazione della premier italiana, reduce da un’influenza, al fianco del Cancelliere Olaf Scholz. Il G20 vede il ritorno al tavolo di Vladimir Putin, dunque segna un passaggio epocale nei rapporti internazionali. Ma al netto del summit dei grandi del mondo -con l’assenza molto probabile di Joe Biden, che diserterà la riunione appellandosi alla settimana del Ringraziamento- la presidente del Consiglio punta molto, moltissimo, su un vertice che assume particolare importanza per l’Italia.
La Germania, si ragiona a Palazzo Chigi, in questi anni ha riservato questo formato a pochissimi partner e ciò dimostra l’interesse tedesco a voler investire nel rapporto con l’Italia. Con la numerosa presenza di esponenti del governo che affiancheranno i due leader, dopo la visita del Presidente del Consiglio a Berlino lo scorso febbraio e quella del Cancelliere Scholz a Roma lo scorso giugno, Italia e Germania riaffermano la “volontà di cooperare in maniera diffusa e approfondita su tutti i temi decisivi per entrambe le Nazioni”. E in cui, oltre a temi di cooperazione economica e alla sigla del Piano d’Azione sulla rotta Roma-Berlino, ci sarà spazio anche per altri temi caldi, come il dossier migranti, la nuova governance economica europea, la guerra in Ucraina e la crisi in Medio Oriente.
Il Vertice intergovernativo si svolge in un contesto nel quale si aprono “importanti opportunità”, la convinzione di Palazzo Chigi, per imprimere un upgrade al rapporto con la Germania. “Fra le due Nazioni c’è comunanza di interessi strategici e di sicurezza, vicinanza e profondità di rapporti fra la società civile e le culture e il grado di integrazione e le similarità dei sistemi produttivi”.
L’incontro fra il presidente Meloni e il Cancelliere Scholz costituisce il momento centrale del Vertice. Saranno previsti anche un ‘Business Forum’, incontri bilaterali tra i ministri e la firma del Piano d’Azione per la cooperazione strategica tra i due Governi prima della sessione plenaria conclusiva. Il G20, con collegamento da remoto, avrà luogo prima del ‘Business Forum’.
La Germania è il Paese di maggior peso nei meccanismi decisionali Ue e primo partner economico dell’Italia con una profonda interconnessione tra i sistemi produttivi delle prime due economie manifatturiere d’Europa. Ospita una collettività di oltre 870.000 italiani residenti, numeri che ne fanno la seconda comunità italiana all’estero in assoluto, dopo quella in Argentina, e prima in Europa.
L’economia tedesca è fortemente integrata con quella italiana. La Germania rappresenta il primo mercato di destinazione dell’export italiano al mondo nonché il primo fornitore dell’Italia. Le due Nazioni vantano un interscambio stabilmente superiore ai 100 miliardi di euro, cresciuto dai 112,6 miliardi del 2016 al valore record di 168,5 miliardi del 2022 (+16,7% rispetto al 2021), e i primi sette mesi del 2023 confermano questa tendenza. Si guarda con attenzione al rallentamento congiunturale in corso in Germania – dovuto soprattutto al calo della domanda dalla Cina, all’effetto dell’inflazione sui consumi e al contestuale rialzo dei tassi d’interesse – vista la contrazione del PIL, che dovrebbe attestarsi allo 0,4% quest’anno per poi risalire all’1,4% nel 2024.
A fronte di una nutrita e stabile partecipazione di aziende italiane al tessuto economico tedesco -circa 1800 partecipazioni per un livello di Investimenti Diretti Esteri -IDE- italiani in Germania pari a 47 miliardi di euro nel 2022- rappresentano un’opportunità le possibili sinergie in ambito industriale, soprattutto per la transizione verde e digitale e per l’approvvigionamento di materie prime critiche. La Germania è la prima Nazione straniera per numero di imprese in Italia (1.712) con 193.000 occupati. Il livello di IDE tedeschi in Italia nel 2022 è ammontato a circa 46 miliardi di euro.
Il Piano d’Azione che verrà siglato prevede un’intensificazione e una strutturazione del dialogo bilaterale in tutti i settori, anche e soprattutto sui principali temi europei tra cui le politiche macroeconomiche e industriali. Il Piano d’Azione consiste in un preambolo e in cinque capitoli tematici, focalizzati su: economia, innovazione e coesione sociale; clima, energia e ambiente; politica estera e di Difesa; agenda europea e migrazione; contatti people-to-people e cultura.
Nello specifico, la cooperazione energetica è un ambito dall’elevato potenziale. Il Governo tedesco, rimarcano da Palazzo Chigi, crede nei potenziali benefici che derivano dal ruolo dell’Italia come “hub” naturale per gli approvvigionamenti di gas nell’immediato e, in prospettiva, di idrogeno verde. L’Italia intende consolidare il suo ruolo di “hub” energetico grazie alle interconnessioni esistenti, tra cui l’oleodotto TAL, che serve la Germania da Trieste. Tra le nuove iniziative, la Commissione ha poi recentemente incluso tra i Progetti di Comune Interesse UE il “South H2 Corridor” per il trasporto dell’idrogeno che collega il Nord Africa, l’Italia, l’Austria e la Germania, sostenuto da Italia e Germania.
Ma sono tanti i comparti su cui si può puntare su un”alleanza’ improntata alla crescita. Italia e Germania lavorano a livello europeo per assicurare competitività ai rispettivi settori industriali caratterizzati da un crescente livello di complementarietà. Accanto alla tradizionale integrazione produttiva nell’automotive, c’è dinamismo anche nella cooperazione bilaterale in campo della difesa e dell’aerospazio. Altri settori di interesse sono i servizi e le infrastrutture e quelli più innovativi come intelligenza artificiale o biotecnologie, che possono beneficiare di una crescente collaborazione a livello di ricerca scientifica.
Tra i temi sul tavolo, anche il nodo migrazione. Per la Germania, primo Paese in Europa per richieste di protezione internazionale, il tema migratorio è cruciale. Berlino -con cui non sono mancati i dissidi con Roma, vedi il caso ong- ha contribuito all’avanzamento del negoziato sul “Nuovo Patto” e sostiene lo sviluppo della dimensione esterna, promosso dall’Italia.
Nella riunione con i Presidenti dei Länder sulla migrazione lo scorso 6 novembre il Governo federale si è impegnato a esaminare la possibilità di eventuali progetti volti a permettere l’analisi di domande di protezione internazionale direttamente in Paesi di transito o in Paesi terzi nella sostanza simili al Protocollo Italia-Albania.
Sul fronte della competitività europea, per l’Italia l’autonomia/sovranità strategica deve essere costruita su più fronti complementari: quello interno e quello esterno. Internamente occorre creare un quadro regolatorio “fit for business”, che alleggerisca le imprese e stimoli l’innovazione per rafforzare la resilienza e la competitività della UE. Esternamente promuovendo una politica commerciale aperta capace di rafforzare la sicurezza economica dell’Italia attraverso la diversificazione di approvvigionamenti e dei mercati di esportazione. Questi obiettivi non possono essere raggiunti se non si protegge l’industria dalle sfide derivanti dai processi di riconversione/transizione.
E’ importante allo stesso tempo, per il governo italiano, salvaguardare il level playing field all’interno del Mercato unico, in particolare rispetto agli effetti potenzialmente distorsivi della liberalizzazione degli aiuti di Stato dovuti alla diversa capacità fiscale degli Stati membri.
A Berlino si parlerà anche della nuova governance economica europea. Nell’Ecofin del 9 novembre la Presidenza spagnola ha presentato una possibile ipotesi di compromesso che ha visto un’incoraggiante massa critica di Stati membri sostenerne, in principio, l’impostazione, anche se è emerso con evidenza che ci sarà ancora da discutere su questioni essenziali, in particolare sui parametri quantitativi di riduzione di deficit e debito e sulle regole che consentano di incentivare gli investimenti, due temi sensibili per l’Italia e rispetto ai quali Roma registra la distanza di Berlino.
Al vertice di oggi non mancherà poi il focus sui conflitti con cui siamo chiamati a fare i conti. L’Italia mantiene un ottimo coordinamento con la Germania a livello bilaterale e in UE, NATO, Quint e G7 nel fermo sostegno multidimensionale all’Ucraina con l’obiettivo di creare le condizioni per un percorso negoziale verso una pace complessiva, giusta e duratura. Il conflitto ucraino resterà al centro delle priorità della Presidenza italiana del G7 nel 2024. Berlino ospiterà nel 2024 la Ukraine Recovery Conference, mentre l’edizione 2025 sarà organizzata dall’Italia.
Riflettori accesi anche sulla crisi medio orientale. Dallo scoppio del conflitto Scholz si è dedicato a un’intensa attività diplomatica. Berlino è saldamente schierata al fianco di Israele. Obiettivi prioritari sono il contenimento del conflitto (in particolare verso nord), la liberazione degli ostaggi e la consegna degli aiuti umanitari a Gaza.
A Berlino la premier porterà anche il tema dell’Africa. Il consolidamento di pace, stabilità e crescita è infatti al centro del rinnovato impegno dell’Italia verso il Continente africano con iniziative a tutto campo in stretto coordinamento con i partner like-minded e con l’UE. Per il governo italiano parteciperanno al vertice intergovernativo il vicepremier e ministro agli Affari esteri Antonio Tajani, il responsabile del Viminale Matteo Piantedosi, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti. E ancora: il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, la titolare del Lavoro Marina Elvira Calderone e la ministra dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini.