Bristol Myers Squibb ha presentato i risultati del follow-up a 10 anni dello studio clinico di fase 3 CheckMate-067, evidenziando il significativo miglioramento della sopravvivenza dei pazienti con melanoma avanzato o metastatico trattati con la combinazione di nivolumab e ipilimumab o nivolumab in monoterapia. Al termine del follow-up, la sopravvivenza globale (OS) mediana è stata di 71,9 mesi con la combinazione, di 36,9 mesi con nivolumab da solo e di 19,9 mesi con ipilimumab da solo. Questi risultati rappresentano la sopravvivenza più lunga mai riportata in uno studio di fase 3 per il melanoma avanzato, consolidando l’efficacia delle terapie immunologiche. I dati sono stati presentati al Congresso 2024 della European Society for Medical Oncology (Esmo) e pubblicati su *The New England Journal of Medicine*.
Lo studio CheckMate-067 ha dimostrato un beneficio duraturo della combinazione di nivolumab e ipilimumab nel trattamento del melanoma avanzato. Dopo 10 anni di follow-up, il 43% dei pazienti trattati con questa combinazione risultava ancora in vita, e il 64% non ha necessitato di ulteriori terapie sistemiche. Nella monoterapia con nivolumab, la sopravvivenza a 10 anni è stata del 44%, mentre con il solo ipilimumab si è fermata al 23%. I dati confermano la validità della combinazione terapeutica rispetto all’uso singolo degli immunoterapici, soprattutto nel garantire una sopravvivenza più lunga e una risposta duratura, fattori cruciali per migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Aggiornamento ore 14
I risultati dello studio sono stati particolarmente rilevanti nei sottogruppi di pazienti con mutazione BRAF e tumori wild-type. Nel gruppo con mutazione BRAF, il tasso di sopravvivenza a 10 anni è stato del 52% per i pazienti trattati con nivolumab più ipilimumab, del 37% per chi ha ricevuto solo nivolumab e del 25% per quelli trattati con ipilimumab. Nei pazienti con tumori wild-type, la sopravvivenza è stata del 39% con la combinazione e del 17% con ipilimumab. Questi dati dimostrano l’efficacia del trattamento combinato anche nei sottogruppi specifici, indicando la possibilità di personalizzare le terapie in base alle caratteristiche genetiche del tumore.
Aggiornamento ore 15
Il profilo di sicurezza della combinazione di nivolumab e ipilimumab è rimasto coerente con le analisi precedenti, senza emergere nuovi segnali di tossicità dopo il lungo follow-up. Gli eventi avversi di grado 3/4 sono stati riportati nel 62,6% dei pazienti trattati con la combinazione, nel 24,6% dei pazienti trattati con nivolumab e nel 29,6% di quelli trattati con ipilimumab. Nessun decesso legato al trattamento è stato osservato, dimostrando che, nonostante l’alto tasso di eventi avversi gravi, la terapia combinata rimane gestibile per molti pazienti.
Il melanoma è una forma di tumore della pelle in costante aumento a livello globale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che, entro il 2035, i casi di melanoma raggiungeranno i 424.102, con circa 94.308 decessi. Negli Stati Uniti, nel 2024, si prevede che ci saranno oltre 100.000 nuove diagnosi di melanoma e circa 8.290 morti correlate.
Aggiornamento ore 16