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Medioriente, ‘scontri diretti sul campo’

Il Partito di Dio ha confermato che non si sono verificati “scontri diretti sul campo”, ma in una affermazione alla tv satellitare al-Jazeera, il responsabile del gruppo sciita libanese per i media, Mohammad Afif, ha detto che i miliziani sono “pronti allo scontro”.

E ancora, secondo al-Arabiya, le Idf si sono spinte in terra libanese per “cinquecento metri”. In precedenza, una fonte della sicurezza libanese ha riferito ad Asharq Al-Awsat che “le forze israeliane non sono ancora entrate nel territorio libanese, nonostante l’annuncio delle Idf di essere impegnato in aspri combattimenti nel sud del Libano”.

Aggiornamento ore 9.00

“Il Libano meridionale è pieno di terroristi e armi di Hezbollah. Se lo stato del Libano e il mondo non riescono a respingere Hezbollah dai nostri confini, non abbiamo altra scelta che farlo noi stessi”, ha dichiarato il portavoce delle Idf Daniel Hagari, aggiungendo; “Voglio chiarire che la nostra guerra è contro Hezbollah, non contro il popolo del Libano. Non vogliamo danneggiare i civili libanesi e stiamo prendendo misure per impedirlo”.

Aggiornamento ore 12.01

Hagari ha aggiunto che “continueremo a fare tutto il necessario affinché le famiglie israeliane possano tornare alle loro case in sicurezza e protezione” nel nord di Israele. Per questo, ha spiegato, “le Forze di difesa israeliane stanno conducendo raid limitati e mirati lungo il confine settentrionale di Israele contro la minaccia che Hezbollah rappresenta per i civili nel nord di Israele. Questi raid di terra localizzati prenderanno di mira le roccaforti di Hezbollah che minacciano le città, i kibbutz e le comunità israeliane lungo il nostro confine”.

Aggiornamento ore 15.03