(Adnkronos) –
Mediobanca batte le attese del mercato e chiude l’esercizio 2021-2022 con un utile netto di 907 milioni di euro, in un incremento del 12% sull’anno precedente. L’istituto di Piazzetta Cuccia registra ricavi record a quota 2.851 milioni, in aumento dell’8%. Il margine di interesse sale del 5% a 1.479 milioni e sono positive tutte le divisioni della banca. Tanto che il consiglio di amministrazione proporrà alla prossima assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo lordo di 0,75 euro, in crescita del 14% rispetto alla cedola precedente, con il pay-out ratio confermato al 70%. La base patrimoniale si conferma elevata, con l’indice Cet1 phase-in al 15,7%.
Nessuna preoccupazione da Russia e Ucraina. Il portafoglio del gruppo Mediobanca “non presenta esposizioni materiali” verso i due Paesi e le poche esposizioni indirette riguardano prevalentemente controparti “con un buon merito di credito”. E, nonostante il contesto macroeconomico, “è atteso esprimere un altro anno di crescita di attivi fruttiferi, ricavi ed utili”, raggiungendo gli obiettivi del piano d’impresa fissati, per il 2023, in ricavi per circa 3 miliardi e una remunerazione degli azionisti per 1,9 miliardi in dividendi cash”. L’esercizio si è chiuso “in maniera molto positiva, con un quarto trimestre molto solido e sopra le aspettative”, ha detto l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel. “Abbiamo raggiunto obiettivi in certe situazioni anche superiori al nostro piano, spinti da una dinamica commerciale robusta”.
Oltre alla crescita per linee interne il gruppo guarda a piccole acquisizioni in tutti i business in cui è presente. “Il loro rischio di esecuzione è limitato e non mettono a rischio la solidità del gruppo, sono quelle che preferiamo”, ha spiegato Nagel. Nel wealth management “ci interessano reti o pezzi di reti distributive che siano nella fascia medio-alta di mercato nel mondo del private italiano”, mentre nel credito al consumo, ha spiegato, “siamo interessati al buy now pay later, perché come prodotto di credito al consumo diventa un meccanismo di acquisizione di nuovi clienti importantissimo”.
I rapporti con Delfin, la holding primo azionista dell’istituto, dopo la scomparsa di Leonardo Del Vecchio non cambiano. “Nei rapporti con i nostri azionisti noi continuiamo ad avere lo stesso approccio: favoriamo l’engagement e gli incontri con tutti i nostri azionisti indistintamente e su questo andiamo avanti. Diamo la massima disponibilità a confortarci sulle nostre strategie e prospettive, un atteggiamento aperto a tutti”, ha aggiunto.