MEDIOBANCA: RECORD RICAVI A 2MLD, UTILE +27% A 590MLN


Mediobanca chiude l’esercizio con ricavi record, per la prima volta superano i 2 miliardi, utile netto in crescita del 27% a 590 milioni e roe al 7,3%, sopra il consensus. In aumento, si legge in una nota, tutte le componenti bancarie:margine d’interesse (+5%),commissioni (+11%), proventi da tesoreria (a 207 milioni). I conti al 30 giugno vedono confermate e rafforzate le tendenze degli ultimi trimestri con gli indicatori delle attività bancarie in crescita (utile netto a 249,2 milioni rispetto a 18,7 milioni) che compensa il minor contributo del principal investing (335,4 milioni contro 449,3 milioni). I ricavi sono in crescita del 12,4% (da 1.819,4 a 2.045,4 milioni) ’’sostenuti da un’ampia diversificazione geografica e di business’’. In particolare il margine di interesse cresce del 5,1% a 1.142,5 milioni, i proventi della tesoreria aumentano a 207,1 milioni per effetto del favorevole andamento del reddito fisso e della posizione in cambi; le commissioni salgono dell’11,3% a 471,8 milioni. Il cost/income ratio è in calo dal 43% al 41%, malgrado costi di struttura in aumento del 7,1% (da 791,4 a 847,2 milioni) per il ’’rafforzamento delle strutture operative e di controllo, le maggiori spese su progetti informatici e la maggiore componente variabile delle remunerazioni del personale correlata all’incremento dei risultati’’. Migliorano le rettifiche di valore su crediti (-27,6% a 532,7 milioni) e crescono gli impieghi (+7,7% a 32,9 miliardi ritornando sui livelli di fine 2013). Anche il quadro patrimoniale è stato ottimizzato con la riduzione della tesoreria di gruppo (-25%) a favore di impieghi creditizi (+8%), raddoppiata la raccolta indiretta di CheBanca! (a 2,9mld) con significativa riduzione del costo dei depositi. In aumento gli indici di capitalizzazione: CET1 ratio al 12,0%, total capital ratio al 14,9% e leverage ratio al 11 per cento. Guardando in particolare al polo retail CheBanca! si è concentrata sul processo di trasformazione a ’prima banca’ e ha rafforzato il suo posizionamento. La perdita netta di 13,6 milioni è pressoché dimezzata rispetto allo scorso anno (25,1 milioni), i ricavi e i costi sono pressoché stabili, ci sono state minori rettifiche su crediti (20,4 milioni contro 27,9 milioni) e l’assenza di oneri non ricorrenti (lo scorso esercizio 5 milioni per il contributo al Fondo Tutela Depositi per il salvataggio di Banca Tercas). Mediobanca chiude un anno record e il cda propone un dividendo a 0,25 euro per azione (+67%), con un pay out in crescita al 36 per cento. Mediobanca acquisisce il controllo di Cairn Capital, credit asset manager londinese. L’accordo raggiunto, si legge in una nota, prevede che Piazzetta Cuccia Mediobanca acquisisca il 51% del capitale di Cairn Capital al closing, principalmente dagli azionisti finanziari tra cui The Royal Bank of Scotland che uscirà completamente dal capitale. Mediobanca avrà l’opzione di acquisire il rimanente 49%, in larga parte in capo al management, a partire dal terzo anno. Cairn Capital, costituita nel 2004, è una società londinese di asset management ed advisory specializzata nel credito con un specifico focus sull’Europa. Al 30 giugno 2015, Cairn Capital aveva 5,6 miliardi di dollari di masse in gestione e 9,1 miliardi connessi a mandati di advisory a lungo termine. Il management di Cairn Capital continuerà a gestire l’operatività quotidiana e sarà autonomo nei processi di investimento. Paul Campbell manterrà il ruolo di CEO della società e, unitamente al resto del management team, ha sottoscritto contratti a lungo termine che garantiscono continuità strategica ed operativa al business. “Questa operazione conferma – commenta il ceo di Mediobanca Alberto Nagel – il nostro focus strategico nel costruire una piattaforma di asset management con interessanti prospettive di ritorno sul capitale e rappresenta un ulteriore passo nello sviluppo internazionale di Mediobanca. Cairn Capital è un eccellente società, con un management di primo livello e grande complementarietà strategica con Mediobanca. Il credito rappresenta per noi un asset class molto interessante con importanti sinergie di business con la nostra attività CIB. L’expertise di Cairn Capital nel mondo del credito ci consentirà di offrire ai nostri clienti prodotti di investimento ed advisory di grande valore”. ’’Sono contento, i risultati sono al di là delle nostre aspettative’’. Lo ha detto l’ad di Mediobanca Alberto Nagel commentando in particolare i ricavi, un record da sempre, che hanno toccato per la prima volta i 2 miliardi di euro. Il manager ha in particolare ricordato l’obiettivo che si era posto l’istituto di sostituire le componenti non ricorrenti con redditività da attività bancarie. Non solo numeri positivi ma anche una strategia che da’ i suoi frutti e ’’il capitale recuperato (dalla vendita delle partecipazioni, ndr) è stato allocato su un business bancario che cresce e sull’acquisizione di Cairn’’, un business quello dell’asset management su cui Mediobanca intende puntare, ha proseguito Nagel. ’’Questo è il primo step a cui associeremo altre società perchè vogliamo dargli maggiore peso nel gruppo’’ ha detto Nagel precisando che la struttura dell’operazione prevede un sistema di put e call in 6 anni che porteranno al controllo totale della boutique londinese.