La notizia che non ci si aspetta, soprattutto se, diversamente dalla sua mission (volta alla salvaguardia della salute pubblica), il protagonista finito al centro dellarticolata operazione condotta dai Nas, è Guido Fanelli. Una figure illustre, titolare di molti incarichi pubblici, oltre che l’estensore della legge sul dolore, Fanelli- con riconosciuta potestà decisionale in materia di ricerca scientifica/terapeutica, raccolta dati e sperimentazioni cliniche e educazione continua medica (Ecm) come spiegato dai carabinieri era “il perno di unarticolato ’sistema corruttivo’realizzato per incamerare somme di denaro e beni di ingente valore, attraverso lasservimento delle relative funzioni pubbliche agli interessi commerciali di alcune case farmaceutiche interessate a creare una propria ’zona’ di influenza su pubblici ufficiali per la promozione e la diffusione illecita dei relativi prodotti farmaceutici”. Ma cè dellaltro: “associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio, attuata nel campo della sperimentazione sanitaria e nella divulgazione scientifica per favorire le attività commerciali di imprese farmaceutiche nazionali ed estere, attraverso la commissione altresì dei reati di abuso dufficio, peculato, truffa aggravata e trasferimento fraudolento di valori”. Sono questi i reati che i Nas, in seguito unordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Parma, hanno emesso nei confronti di 19 medici e imprenditori operanti nel settore della commercializzazione e della promozione di farmacie di dispositivi medici. Si è trattato di una vera e propria operazione che ha comportato anche 52 perquisizionipresso le abitazioni di professionisti e nelle sedi di importanti società e note aziende farmaceutiche – ha visto in campo oltre 200 carabinieridel Comando per la Tutela della Salute e dei Comandi Provinciali di sette Regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Lazio). Come hanno riferito gli uomini specializzati dellArma attraverso una nota, il blitz ha comportato inoltre “il sequestro preventivo di due società di comodo allestite per il riciclaggio del provento delle attività illecite ed il sequestro, ai fini della confisca, di quasi mezzo milione deuro, ritenuto profitto per la commissione del reato di corruzione”.
M.