La nuova Mediaset olandese piace alla piazza dei listini: il Biscione in Borsa. Gli specialisti del settore sembrano particolarmente apprezzare l’operazione finanziaria di Mediaset, che nella sua avventurosa fase sta provando a scrivere una storia tutta in avanzo: anche se c’è chi è scettico su alcuni aspetti: dal rapporto con concambio con Telecinco e la scelte di leadership, le ombre Vivendi e la possibilità di alleanze europee.
Mediaset olandese: grandi numeri in borsa
Gli incontri di management stanno per definire le modalità tramite cui Mediaset, disegnerà il riassetto delle tv di Cologno con quelle spagnole in vista della creazione del polo Mediaset for europee (Mfe).
Come è noto si tratta del progetto che porta in dote ben oltre quattro miliardi di capitalizzazione con quotazione sia a Milano che Madrid. Tuttavia alcuni esperti sono scettici circa i progetti finanziari dell’operazione: anche se questa, a momento in cui si sono riaperti degli scambi, dopo l’annuncio ha fatto volare il titolo a Piazz Affari.
Aggiornamento ore 7.14
Occhio, secondo gli specialisti dell’aera, al concambio offerto all’ex Telecinco (2,33 azioni per ogni Mfe) che nell’ambito della grossa operazione di Mediaset sarebbe meno ampio di quello della capogruppo Mediaset (1 per ogni Mfe). Idem per il prezzo di recesso (6,544 euro) basato sulla media dell’ultimo trimestre e è inferiore a diversi target price sul gruppo.
Mediaset, che ha intenzione di spostare le tv in una holding olandese considerata come “una nuova casa per le alleanze europee” prova a difendersi dai dubbi con la chiarezza della manovra, in primis legata alla futura governance.
Rumors sui membri del board. Mentre Pier Silvio Berlusconi dovrebbe esser l’ad, si parla di Fedele Confalonieri (presidente onorario) pronto a farsi da parte in favore di Marina Berlusconi o a Danilo Pellegrino, come uno dei due amministratori non esecutivi in cda. Secondo la legge olandese non ci sarà inoltre spazio per gli esponenti del mercato, padrone del 64% del nuovo gruppo.
Altra questione. Mediaset non sarà contendibile. Trasferendo la sede legale in ciò sarà subito effettivo. Poiché Vivendi (28,8% di Mediaset e 23,1% di Mfe) non può votare, Fininvest avrà immediatamente quasi due terzi dei diritti di voto di Mfe. Questo eviterà scalata a Mediaset, così come ogni altra speculazione.
Aggiornamento ore 11,45
In merito alla grande operazione olandese di Mediaset emergono nuovi dettagli. Vivendi e tutti i soci otterranno 100 milioni di cedole (per i francesi pari a 23,1 milioni) la promessa di dividendi futuri pari al 50% dell’utile netto consolidato di ogni anno e un buy back che può raggiungere i 280 milioni.
Però, nello stesso momento, in caso di ostacolo, Vivendi potrebbe chiedere il diritto di recesso, e dunque 2,77 euro per un azione che nel 2016 ha pagato 3,7 euro. Si tratterebbe, come si evince, di una minusvalenza di 320 milioni. Ma non sarebbe forse completamente un flop per l’azienda.
Perché, in effetti, in questi termini, se volesse, Vivendi potrebbe far saltare l’operazione. Secondo gli uomini che seguono i Berlusconi l’ipotesi è quasi impossibile, dal momento che Fininvest o altri soci potrebbero decidere di comprare loro le azioni a 2,77 euro, anziché andare per tribunali.
Se non altro, inoltre, in merito alla possibilità del diritto di veto, l’Agcom aveva già ammonito i francesi nel 2017, e recedere e frenare un’operazione che mira alla creazione di un network europeo tanto caro a Vivendi sembrerebbe una opzione illogica, oltre che anti economica, ed è complicato immaginare un giudice che la convalidi.
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