Il tribunale di sorveglianza di Milano ha dichiarato estinta la pena per Silvio Berlusconi all’esito dei 10 mesi e mezzo di affidamento in prova ai servizi sociali a cui era stato ammesso un anno fa in seguito alla condanna definitiva a 4 anni di carcere, tre dei quali coperti da indulto, per il caso Mediaset. I giudici del tribunale di Sorveglianza di Milano, dopo aver preso atto dell’esito positivo dell’affidamento in prova ai servizi sociali, hanno dichiarato estinta anche la pena accessoria dell’interdizione per due anni ai pubblici uffici per Silvio Berlusconi. Il Cavaliere è dunque un uomo libero ma resta comunque incandidabile in base alla legge Severino. Il provvedimento è stato depositato questa mattina dopo l’udienza camerale di giovedì scorso del collegio composto dal presidente del Tribunale di Sorveglianza Pasquale Nobile de Santis, dal giudice relatore Beatrice Crosti e da due ’esperti’ esterni. Il Tribunale, in base alla relazioni dell’Ufficio esecuzione penale esterna, dell’Istituto Sacra famiglia dove l’ex premier ha svolto attività di volontariato assistendo gli anziani ospiti, e delle forze dell’ordine, ha preso atto dell’esito “positivo” dell’affidamento in prova che inizialmente era di un anno e che poi, grazie alla concessione della liberazione anticipata di 45 giorni, è stato ridotto a 10 mesi e mezzo. Quindi ha estinto la pena principale e quelle accessorie, tra cui l’interdizione dai pubblici uffici di due anni. La Procura generale ha la facoltà di impugnare il provvedimento. L’ex premier, che nella fase dell’esecuzione penale è seguito dall’avvocato Angela Maria Odescalchi, è quindi totalmente libero: si vedrà anche riconsegnare il passaporto e quindi potrà andare all’Estero.