Come avvenne per il gioco del Monopoli, la Brexit deve ripassare dal via: perlomeno è questo che la leader britannica Theresa May ha comunicato alla stampa. Con una decisione improvvisa degna di un coup de théâtre stamane la May ha dichiarato di esssere intenzionata a “riaprire il negoziato con lUnione europea”, a pochi attimi da una serie di interrogazioni parlamentari sulla Brexit alla camera dei Comuni. Lo scopo rivelato della leader conservatrice May è ricevere dalla Ue nuove “garanzie legali” sulla situazione non permanente del “backstop”, il provvedimento che non farebbe uscire la Gran Bretagna dallunione doganale (come la Turchia, per capirsi) fino a che non verrà trovata unaltra via per non chiudere le barriere per merci e persone tra lIrlanda del Nord britannica e lEire, in procinto di diventare il confine fra Regno Unito e Ue dopo luscita dalleuro. Una proposta subito bocciata da Bruxelles, che lha ribattezzata appunto un Groundhog Day, ovvero “il giorno della marmotta”, il nome originale del film in cui Bill Murray era costretto a rivivere sempre il medesimo giorno. Effettivamente il “backstop” è stato stabilito da Westmister e Ue dopo due anni di trattative, come lunica risoluzione eventuale per arrivare ad unintesa che salvaguardi la pace in Irlanda del Nord. Ma Downing Street ora si pente del compromesso raggiunto. La ragione è che, trovare una soluzione con la Ue e accontentare gli esponenti del proprio partito, arrivata fin qui la May opta per la seconda opzione. In serata infatti la camera dei Comuni esporrà la sua preferenza per due norme allintesa con la Ue, tavolo fino adesso che non solo decreterà le sorti della Brexit ma pure quello del primo ministro britannico. Il primo emendamento, illustrato dal deputato conservatore Graham Brady, dichiara che il governo deve cercare “alternative al backstop” sulla questione irlandese. La mozione ha il sostegno dichiarato della premier.