May: la data della Brexit non slitterà

No a un rinvio della Brexit secondo la May. In base alle ultime dichiarazioni ribadite dalla premier britannica Theresa May in tema di Brexit quello che è stato l’accordo raggiunto dalla sua amministrazione e le istituzioni di Bruxelles è, sostanzialmente, l’unico possibile, ancorchè non perfetto.
Il tema della Brexit è naturalmente il più caldo e delicato nel Regno Unito nelle ore immediatamente precedenti al voto sul testo dell’accordo da lei raggiunto con Bruxelles per sancire i termini dell’uscita del Regno Unito. La Brexit per appunto. Una Brexit la cui tempistica non dovrebbe, secondo May, subire alcuna proroga o slittamento. Tuttavia la la premier, che è molto più di sempre in preda a forti pressing proprio per la richiesta di una proroga, non ha escluso definitivamente questa ipotesi. “Non credo che la data del 29 marzo dovrebbe essere rinviata”, ha chiarito l’inquilina di Downing Street.
Il Parlamento, ovviamente nella sua componente relativa alla opposizione, ha accolto con ironia, sarcasmo e risate le sue parole. La premier britannica Theresa May a circa 24 ore dal voto sulla Brexit, ha chiesto di “dare una seconda occhiata” all’accordo con Bruxelles in quanto”l’Ue non lo cambierà”.  La premier May, nel definite l’accordo “non perfetto ma è l’unico possibile” ha provato a giocare con un esercizio di franchezza. “Questo accordo non è perfetto, è un compromesso ma quando verranno scritti i libri di storia, saremo giudicati per il fatto se siamo stati capaci di dare al popolo ciò che ha chiesto o se abbiamo fallito”.
Il capo dell’opposizione, Jeremy Corbyn, ha replicato alla May sostenendo che il primo ministro non ha guadagnato nulla di più rispetto a ciò che era ribadito nel testo sottratto al voto della Camera l’11 dicembre, corroborando la necessità di elezioni generali subito dopo la sconfitta della May nel voto imminente.
Lo scambio di lettere con l’Ue “non cambia nulla”, ha chiarito il leader laburista, che si è augurato una “sconfitta umiliante” per il governo, sostenendo che la May sta minando “la fiducia del popolo nella democrazia”.
Quando manca un giorno al voto, il governo dunque rischia un KO pesante. Circa un centinaio di deputati conservatori e del Democratic Unionist Party nordirlandese si uniranno all’opposizione per bocciare l’accordo negoziato con Bruxelles. L’esito sembra per questo pressoché scontato e i giornali britannici si concentrano già direttamente sulle conseguenze della sconfitta della May.