Un’importante operazione di contrasto al narcotraffico ha portato all’arresto di 61 persone in diverse nazioni, tra cui Italia, Albania, Svizzera e Polonia. L’indagine, condotta dal 2020 al 2024 e coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Brescia, ha coinvolto circa 400 militari e numerose forze di polizia internazionali. Il gruppo criminale, con base in Albania, importava grandi quantità di droga dal Sud America, distribuendola successivamente in Europa attraverso un complesso sistema logistico. I profitti venivano riciclati con l’emissione di false fatture, per un totale stimato di oltre 375 milioni di euro. L’operazione ha portato anche al sequestro di beni per un valore superiore a 60 milioni di euro.
L’operazione si è avvalsa di una stretta cooperazione internazionale tra le forze dell’ordine di vari paesi, con il coordinamento del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Brescia e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.). Europol, Eurojust e altre agenzie europee hanno fornito supporto fondamentale per il successo dell’operazione. Le forze di polizia albanesi, polacche e svizzere hanno partecipato attivamente, in stretta collaborazione con la Direzione Centrale Servizi Antidroga e il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia. Un ruolo chiave è stato svolto anche dall’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia a Tirana.
Aggiornamento ore 14.00
Il gruppo criminale, che operava principalmente dall’Albania, gestiva un sofisticato traffico di droga che utilizzava rotte commerciali per importare cocaina dal Sud America. La droga arrivava in Italia attraverso la Spagna e l’Olanda, con l’impiego di mezzi pesanti. Una volta introdotta nel paese, la sostanza veniva immagazzinata in cinque basi operative situate in Lombardia (Brescia, Romano di Lombardia e Palazzolo sull’Oglio) e altre località del nord Italia, come Varese e Pisa.
Il denaro derivante dalla vendita della droga veniva raccolto e consegnato a un’associazione criminale di matrice italo-cinese, che forniva servizi bancari occulti per il trasferimento dei fondi all’estero. Questo sistema permetteva di ridurre il rischio di intercettazione e di riciclare i proventi attraverso l’emissione di false fatture, coinvolgendo “imprenditori” compiacenti. Il valore delle fatture false emesse si aggirava intorno ai 375 milioni di euro.
Aggiornamento ore 14.30
Durante le attività investigative, le forze dell’ordine hanno arrestato 21 membri dell’organizzazione in flagranza di reato e sequestrato oltre 2,5 milioni di euro in contanti, 5 pistole, 8 veicoli e 360 kg di cocaina. La droga, se immessa sul mercato, avrebbe fruttato circa 30 milioni di euro. I sequestri includono anche beni del valore complessivo di oltre 60 milioni di euro, considerati frutto delle attività illecite.
L’indagine ha impiegato tecniche investigative avanzate, tra cui intercettazioni telefoniche e telematiche, oltre all’analisi di chat criptate come SKY ECC. Le perquisizioni sono tuttora in corso, con l’ausilio di unità cinofile specializzate nella ricerca di droga e denaro contante.
Aggiornamento ore 15.00