Una precisa presa di posizione da parte del vice primo ministro Matteo Salvini che di dice fortemente contrario a nuove possibili tasse sulle auto.
Il tema della cotassa sulle nuove auto a benzina e diesel non sta affatto a cuora a Matteo Salvini e, almeno stando a quanto afferma il leader della Lega, di certo non gradito all’intero entourage leghista.
Matteo Salvini è chiaro sul tema. La misura, prevista in un emendamento alla legge di Bilancio approvato, indica la possibilità dell’introduzione di una nuova tassazione sulle auto nuove ’tradizionali’ per favorire quelle elettriche. “Sono assolutamente contrario a ogni ipotesi di nuova tassa su un bene in Italia già iper tassato come lauto”, ha detto il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini nel corso di una intervista a Radio Anch’io.
Una misura critica del resto poi anche dalla Cgia di Mestre la quale ha sottolineato quanto attualmente in Italia all’interno dello specifico settore produttivo ci sia già un corposo peso fiscale di oltre 70 miliardi di euro all’anno. Per Salvini può anche andar “benissimo” un “bonus per chi vuole cambiare” ma “non credo – ha spiegato – che ci sia qualcuno che ha un euro3 diesel per il gusto di avere una macchina vecchia. Ce lha perché – ha sottolineato – non ha soldi per comprarsi una macchina nuova”.
Sulla manovra il vicepremier Matteo Salvini del resto poi ha anche annunciato: “Entro oggi ci saranno le stime vere per quello che riguarda il lavoro, riduzione fiscale, pensioni, reddito di reinserimento al lavoro. Se in manovra – ha chiarito – abbiamo messo più soldi rispetto al previsto questi soldi in più possono essere dirottati su altro”. Tempistica e operatività deella legge di bilancio, poi: “leggo da settimane fantasie giornalistiche. Nulla di tutto questo”. “Noi – ha spiegato Matteo Salvini – vogliamo usare fino all’ultimo centesimo per aiutare l’Italia a crescere. Sicuramente vogliamo dialogare con l’Europa, se ci sono suggerimenti li raccogliamo, ma nessuno ci può chiedere di fare una manovra come quella degli scorsi anni che non ha aiutato l’Italia”. E ha indicato ancora: “Non abbiamo niente da dare a Juncker, dobbiamo rispondere agli italiani con numeri seri”.