Questa sera, nel corso dell’edizione delle 20.30, il Tg2 ha trasmesso in esclusiva un video ‘bollente’ (dal quale sono state tratte diverse foto), e in carico ad uno speciale reparto della Direzione centrale anticrimine della Polizia.
A rendere ‘preziosa’ per gli inquirenti questi sequenza, è il protagonista, (suo malgrado) del ‘girato’.
Si tratta nientemeno che di Matteo Messina Denaro, il super boss mafioso latitante dal 1993, e ricercato in tutto il mondo.
A fermare in una cassetta – e su carta fotografica – il transito (a bordo di un elegante fuoristrada) del boss in una via di Agrigento, sono state le comuni telecamere di sicurezza posizionate di monitoraggio nelle vie ad alto scorrimento.
Certo, le immagini risalgono al lontano 2009, e nel frattempo si è più volte parlato delle possibilità che Matteo Messina Denaro potrebbe essersi sottoposto ad una plastica facciale per cambiare i suoi connotati.
E’ pur vero che, come prevede la ‘maledizione’ dei boss latitanti, pur conducendo una vita tutt’alto che agiata (per non creare sospetti), dovendo continuare a gestire gli ‘affari’, dando al tempo stesso la certezza della loro presenza sul territorio, spesso sono costretti a vivere rintanati come topi, nascosti in luoghi ameni.
Chi non ricorda ad esempio la pessima qualità di vita di Bernardo Provenzano? Nascosto in un casolare diroccato della campagna siciliana, circondato da santini e moccolotti.
Max