Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si esprime sulla crisi in Venezuela: Non ci può essere incertezza, afferma il capo dello stato Mattarella a cui, poi, si aggiunge Matteo Salvini: non stiamo facendo bella figura
Mattarella focalizza la questione Venezuela dalla prospettiva italiana su un punto concettuale ben definito. “La scelta tra la volontà popolare e richiesta di autentica democrazia da un lato e dall’altro la violenza della forza”. Con queste parole il presidente della Repubblica Mattarella, nel corso di un intervento per inaugurare il centro rifugiati Astalli a Roma, si è espresso sul caos tra Maduro e Guaidò in Venezuela.
E Palazzo Chigi diffonde una comunicazione: “l’Italia appoggia il desiderio del popolo venezuelano di giungere nei tempi più rapidi a nuove elezioni presidenziali”. A questo si aggrega Di Battista parlando del coraggio di essere neutrali.
Si è oltre l’ultimatum concesso a Nicolas Maduro e buona parte dell’Europa – come annunciato – ha riconosciuto Juan Guaidò presidente ad interim del Venezuela con l’incarico di indire nuove elezioni, libere e democratiche, nel Paese: 19 Paesi europei (dalla Francia, Gran Bretagna, Spagna e Germania) sono a favore del pesidente dell’Assemblea nazionale venezuelana. L’Italia manca poichè il governo italiano ha rifiutato di partecipare ad una dichiarazione comune dei 28. Sulla vicenda è arrivato dunque l’appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha parlado di “senso di responsabilità e chiarezza”, e di scelta di “linea condivisa con tutti gli alleati e i partner europei”. Per Mattarella è lapalissiano che non ci può essere incertezza né esitazione nella scelta tra la volontà popolare e la richiesta di autentica democrazia da un lato, e dall’altro la violenza della forza”.
Intanto da Palazzo Chigi si comunica che “l’Italia appoggia il desiderio del popolo venezuelano di giungere nei tempi più rapidi a nuove elezioni presidenziali libere e trasparenti, attraverso un percorso pacifico e democratico, nel rispetto del principio di autodeterminazione”. E che Roma “parteciperà attivamente ai lavori del gruppo di Contatto internazionale”. Secondo il governo c’è l’urgenza di “intervenire subito per alleviare le sofferenze materiali della popolazione e per consentire l’immediato accesso agli aiuti umanitari”.