Le riforme sono uno dei “punti nevralgici” di questa legislatura e devono essere compiute. In Italia non c’è il rischio di “un uomo solo al comando” perche’ resterà “il sistema di equilibrio e controlli” tra i vari poteri. Ma basta “straripamenti dai propri confini”: bisogna fermare questa tendenza tutta italiana di cercare di appropriarsi di “funzioni che spettano ad altri”. A sei mesi dalla sua elezione Sergio Mattarella si prepara alla pausa estiva confermando in pieno le linee guida della sua presidenza: rispetto ferreo delle regole, consapevolezza dei limiti e fiducia ragionata nel futuro. Il presidente della Repubblica ha scelto la tradizionale cerimonia della consegna del “ventaglio” da parte della stampa parlamentare per un richiamo al “rispetto rigoroso delle regole, presidio della democrazia, che vanno rispettate tutte”. Un disagio espresso dal capo dello Stato forse legato alle troppe supplenze che la “mala-politica” incoraggia, facendosi ora commissariare, ora surrogando il processo legislativo alle sentenze dei giudici. Ma la cerimonia al Quirinale ha permesso al presidente di “svelarsi” un po’ dandogli modo di replicare con garbo anche a quanti, in questi mesi, “lo hanno tirato per la giacchetta”. Chiedendogli ad esempio, solo per citare il caso più recente, di non firmare la legge sulla riforma della scuola. E il senso del limite che chiede vale in primo luogo per il Quirinale: “non si può pensare che il presidente della Repubblica possa intercettare o bloccare scelte politiche che competono al Parlamento o al governo. Le leggi ad esempio: il presidente della Repubblica non dispone di un potere di veto, può come è noto soltanto chiedere al Parlamento un riesame e soltanto quando riscontri una chiara violazione della Costituzione, un chiaro contrasto con la Costituzione”. nessun pericolo poi di derive autoritarie: “nessuno, tantomeno il Presidente della Repubblica, che non ha poteri di scelta politica, è un uomo solo al comando nel nostro Paese. Non è possibile in democrazia”, ha assicurato il presidente. Sperando che le forze politiche abbiano compreso questo punto fondamentale per il Colle, Mattarella si è concentrato sulle riforme rinnovando l’invito fatto alle forze politiche (“i giocatori”) di aiutarlo “con la loro correttezza”.