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Mattarella: identità plurali frutto del convergere delle identità di ciascuno

Identità culturali e amicizia al centro dell’intervento odierno di Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica.

“Le identità plurali delle nostre comunità sono il frutto – ha ricordato il presidente – del convergere delle identità di ciascuno di coloro che le abitano, le rinnovano, le vivificano. Nel succedersi delle generazioni, e delle svolte della storia. È la somma dei tanti ‘tu’, uniti a ciascun ‘io’, interpellati dal valore della fraternità, o, quanto meno, del rispetto e della reciproca considerazione. È il valore della nostra Patria, del nostro, straordinario, popolo – tanto apprezzato e amato nel mondo – frutto, nel succedersi della storia, dell’incontro di più etnie, consuetudini, esperienze, religioni; di apporto di diversi idiomi per la nostra splendida lingua; e diretto a costruire il bene comune”.

“Amicizia, per definizione, è contrapposizione alla violenza. Parte dalla conoscenza, e dal dialogo. E, anche in questo, l’amicizia assume valore di indicazione politica”, le parole del presidente della Repubblica.

“Non mancano, mai, i pretesti per alimentare i contrasti. Siano la invocazione di contrapposizioni ideologiche; di caratteri etnici; di ingannevoli, lotte di classe; o la pretesa di resuscitare anacronistici nazionalismi. Tanti descrivono, il nostro, come il tempo dell’individuo. L’individuo, che sente di avere opportunità e respiro, mai raggiunti prima. È giusto cogliere in questo processo – ha detto ancora il capo dello Stato – il segno positivo: in termini di comprensione del proprio ruolo, della propria responsabilità, dei propri diritti. Ma occorre, anche, saperne leggere i rischi di aspetti critici, di distorsioni. L’auto-affermazione dell’io nella sua più assoluta centralità, in realtà nella sua solitudine, appare priva di qualunque senso. Il concetto di individuo rischierebbe di separarsi da quello di persona. L’affermazione di sé – uno dei motori della vita comunitaria – vale, in realtà, se è inserita nella comunità in cui si è nati, o in cui si è scelto di vivere; e se contribuisce alla sua crescita”.

Mattarella ha ricordato che “le nostre istituzioni sono basate sulla concordia sociale, sul perseguimento – attraverso la coesione, dunque la solidarietà – di sentimenti di rispetto e di collaborazione: l’amicizia riempie questi rapporti, rendendoli condizione per la felicità. Sono i sentimenti e i comportamenti umani che esaltano la vita della comunità”. “Il bene comune – ha proseguito – è responsabilità di tutti. È il binomio persona-comunità a sorreggere un ordinamento che non deve essere intrusivo, ma diretto a valorizzare pluralità e libertà