(Adnkronos) – “Ad agosto del ’16 e a gennaio del ’17 questo territorio è stato profondamente ferito, con effetti distruttivi drammatici in un’area vastissima. Il lavoro di ricostruzione è stato di grande impegno, è di grande impegno, è partito ottenendo dei risultati anche importanti, ma con la consapevolezza che vi è tanto ancora da fare” e “il lungo tempo trascorso non attenua l’impegno della Repubblica per le zone colpite dai terremoti, ma semmai lo rafforza”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della sua terza visita a Norcia, dopo le molte altre nei comuni, distribuiti tra Marche, Umbria e Lazio, devastati dal sisma.
Il Capo dello Stato, accolto dalle autorità locali, si è dapprima recato nelle strutture prefabbricate dove ancora vivono le popolazioni rimaste prive della loro abitazione “Rivoglio casa”, è stato l’appello che gli ha rivolto un’anziana signora ospitata in uno dei moduli abitativi. “Richiesta elementare e fondamentale” è stata la replica del Capo dello Stato, che più volte, durante le spiegazioni sull’evoluzione della ricostruzione, ha sottolineato: “speriamo che si concluda presto”.
Mattarella si è quindi spostato nel centro della città, dove ha incontrato scolaresche, maestranze e commercianti e compiuto un sopralluogo con il sopralluogo di alcuni cantieri simbolo come il Palazzo municipale e la Basilica di san Benedetto. E a suggello della mattinata è stata accesa la fiaccola tratta dalla lampada del santo patrono d’Europa.
“Dopo due anni in cui ai danni del terremoto si è aggiunta la gravità della pandemia e delle difficoltà e delle sofferenze che questa ha arrecato -ha sottolineato il Capo dello Stato- queste zone hanno sofferto ancor di più di altre proprio per le condizioni di base in cui si trovavano. Anche per questa consapevolezza del molto che è ancora da fare, la prima tappa che abbiamo fatto questa mattina è stata nelle abitazioni provvisorie di chi ancora deve vivere in queste strutture in attesa della propria casa definitiva”.
“Norcia, l’Umbria, l’area del cratere, reca i segni delle lacerazioni che il terremoto ha provocato. Presenta anche segni di ripresa, un processo difficile, impegnativo, vastissimo di ricostruzione -ha detto ancora il Presidente della Repubblica- che ottiene risultati con un impegno dovuto alle amministrazioni locali, alla Regioni, al commissario Legnini, alle Province, un impegno corale che è l’unica modalità che consente di ottenere risultati senza dilungarli nel tempo”.
“Sono lieto, ad esempio, di aver sentito che molte opere pubbliche saranno cantierizzate nei prossimi mesi, che per l’ospedale di Norcia è stata avviata la procedura di affidamento di lavori, quando sarà realizzato ed aperto sarà una grande traguardo per questo comune”.
“In tutto questo intreccio di risultati conseguiti, di attese sofferte che numerose ancora rimangono, di opere da realizzare, di tante cose ancora da fare -ha concluso Mattarella- si colloca questa mia visita che ha questo semplice significato: il lungo tempo trascorso non attenua l’impegno della Repubblica per le zone colpite dai terremoti, ma semmai lo rafforza”.